Ddl Antiviolenza. Fimeuc: “Rivedere le raccomandazioni ministeriali sulla sicurezza degli operatori sanitari e dei pazienti”
Audizione della Federazione Italiana Medicina di Emergenza-Urgenza e delle Catastrofi in commissione Igiene e Sanità. “Per contrastare i fenomeni di violenza contro i medici e i sanitari, occorre prevedere maggiori poteri per le guardie giurate con funzioni di fermo, disarmo ed identificazione in H 24 all’interno dei Pronto Soccorso e nell'assistenza agli equipaggi di emergenza sanitaria per-ospedaliera in caso di necessità e nelle sedi di Continuità Assistenziale”.
23 GEN - “Il Sistema della emergenza urgenza a 25 anni dalla sua istituzione dal 1992 rappresenta ancora il punto di riferimento che offre una risposta sanitaria ai cittadini con patologie tempo dipendenti, a quelli con altre condizioni cliniche acute a rischio evolutivo, ma anche alle nuove tipologie di utenti (poveri, anziani, migranti) che non trovano altrove una risposta adeguata alla loro sofferenza reale o percepita” così esordisce
Fabiola Fini, Presidente della FIMEUC (Federazione Italiana Medicina di Emergenza-Urgenza e delle Catastrofi) all’audizione alla Commissione Sanità del Senato sul DDL 867 DdL antiviolenza per le esercenti le professioni sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni.
“Abbiamo segnalato, ai senatori della Commissione Sanità di Palazzo Madama, che la FIMEUC condivide i contenuti dell'articolo 1 del DdL 867, che istituisce l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e le funzioni ad esso attribuite. Per quanto riguarda, invece, l'articolo 2, nonostante l'integrazione dell’articolo 61 del codice penale, con il numero 11-septies, finalizzata ad introdurre un’aggravante per chi commette il fatto con violenza o minaccia a danno degli esercenti le professioni sanitarie, ancora, a nostro avviso, non si garantisce l'automaticità della denuncia e la certezza della pena” continua Fini.
“La FIMEUC ritiene necessario per fronteggiare il problema della sicurezza per il personale sanitario che si parta dalla revisione ed aggiornamento delle raccomandazioni ministeriali sulla sicurezza degli operatori sanitari e dei pazienti. Dall’emanazione di disposizioni sulle buone pratiche per i Direttori Generali delle aziende e degli enti del SSN. Dalla predisposizione di corsi di formazione per gli operatori sulla gestione degli episodi di violenza, per identificare precocemente i segni del rischio di violenza e disinnescare un’escalation di violenza. Dal lancio di una campagna di sensibilizzazione sui media sul tema della violenza contro i medici e i sanitari”, continua la nota.
“Allo stesso tempo, per contrastare i fenomeni di violenza contro i medici e i sanitari, occorre prevedere maggiori poteri per le guardie giurate con funzioni di fermo, disarmo ed identificazione in H 24 all’interno dei Pronto Soccorso e nell'assistenza agli equipaggi di emergenza sanitaria per-ospedaliera in caso di necessità e nelle sedi di Continuità Assistenziale. L’istituzione del drappello di polizia nei grandi ospedali o in quelli localizzati in territorio a rischio. L’obbligo da parte della azienda sanitaria, unica responsabile della sicurezza del proprio personale, di costituirsi parte civile nei processi di aggressione agli operatori. Risorse per l’impiego di tecnologie e la ristrutturazione nei luoghi di lavoro finalizzati alla sicurezza (telecamere, vie di fuga, porte e saracinesche blindate, confort per utenza e visitatori, etc.). Fondi destinate al rinnovo degli accordi lavoro, ai contratti e convenzioni, alle assunzioni del personale sanitario per garantire la copertura e qualità dei servizi del SSN. Programmazione adeguata per le immatricolazioni alla facoltà di Medicina e Chirurgia e per le borse di Studio per le Specializzazioni in particolare per la specializzazione in Emergenza-Urgenza”.
“Tra le proposte della FIMEUC illustrate al Senato per l‘ AS 867 vi è anche quella di un aumentare il personale per ridurre i tempi di attesa del cittadino. Quindi, condividiamo l'emendamento all'art.9 del Decreto Semplificazione per accesso ai concorsi senza specializzazione ma con esperienza lavorativa di 4 anni in pronto soccorso purchè - ha ribadito la Presidente Fini, l'emendamento accolga la proposta della Federazione di estensione del requisito di accessibilità ai medici dell'emergenza preospedaliera e preveda per tutti l'obbligo formativo di conseguire la specializzazione in medicina di emergenza urgenza nei successivi 5 anni dall'assunzione in modalità sovranumeraria, senza retribuzione e senza interruzione di servizio”.
“Notizie provenienti dagli ambienti del Senato fanno, invece, intravedere una probabile approvazione di un testo del tutto deludente ovvero senza l'estensione dell'accessibilità al concorso ai medici dell'emergenza pre-ospedaliera e senza l'obbligo di conseguire dopo il concorso la specializzazione. La FIMEUC ribadisce, anche in una situazione di grave carenza negli organici come quella attuale, non si possa prescindere dal percorso formativo. L'emendamento così come proposto dalla FIMEUC va nella direzione nell’individuazone del medico unico dell'emergenza, che provvisto del titolo di specializzazione legittimamente potrà svolgere la sua funzione sia nel contesto ospedaliero sia in quello preospedaliero a garanzia del cittadino utente”, conclude.
23 gennaio 2019
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