Nota aggiornamento Def. Parere favorevole da commissioni Igiene e Sanità e Affari sociali
Semaforo verde dalle due commissioni parlamentari. Chiesti interventi in più su prevenzione, a partire dalla promozione dell'educazione alla salute nelle scuole, nuove regole per le nomine dei manager sanitari e aggiornamento dei corrispettivi delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie da remunerare basato sull’analisi dei costi e dei prezzi. PARERE IGIENE E SANITÀ – PARERE AFFARI SOCIALI
11 OTT - Semaforo verde dalle commissioni Igiene e Sanità del Senato e Affari sociali della Camera alla Nota di aggiornamento del Def. L’Affari sociali nel suo parere non ha riportato osservazioni ma ha semplicemente ricordato gli interventi previsti nella NaDef. L’Igiene e Sanità ha invece formulato alcune osservazioni al parere.
In primis la possibilità di “valutare la possibilità di assumere come priorità strategica in ambito sanitario la prevenzione nelle sue diverse declinazioni, anche attraverso l'adozione di iniziative legislative e azioni programmatiche, a partire dalla promozione dell'educazione alla salute nelle scuole, che renda attrattive le corrette abitudini alimentari, a garanzia di una più efficiente sostenibilità del sistema sanitario nazionale, affinché quest'ultimo sia effettivamente universalistico nel riconoscimento e nella tutela di erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza sanitari e socio sanitari”.
Toccato anche il tema degli investimenti. “In riferimento alla riqualificazione dell'edilizia ospedaliera, considerato che l'età media delle strutture data oltre il mezzo secolo di vita, garantire che le Regioni siano chiamate ad un'attenta pianificazione e vigilanza degli interventi”.
La Commissione ha chiesto anche “nuove regole di reclutamento delle direzioni generali delle aziende pubbliche e di messa a contratto atte a realizzare effettivamente sull'intero territorio nazionale la regola dei costi standard, in chiave di regionalismo differenziato e ridimensionamento degli sprechi, superando la logica del costo storico” e “l'aggiornamento dei corrispettivi delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie da remunerare basato sull’analisi dei costi e dei prezzi, nonché su semplificazione, responsabilità e trasparenza dell’azione amministrativa”.
Infine, anche un’osservazione sul personale. “Anche al fine di evitare la fuga dal sistema sanitario nazionale di competenze e capacità italiane, prevedere il ricorso a strumenti di carattere innovativo e sperimentale per implementare il numero di medici specialisti attraverso la previsione di un percorso alternativo di formazione professionale, totalmente equipollente a quello già vigente, che veda l'attivazione di contratti di formazione lavorativa teaching hospital per le specializzazioni mediche in strutture ospedaliere non universitarie da inserire nei programmi obiettivo competitività regionale e occupazione”.
11 ottobre 2018
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