Nave Diciotti. Si dimette il presidente di Aifa Stefano Vella: “Intollerabile che persone siano trattate in questo modo nel nostro Paese”
Il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco ha presentato le dimissioni al Ministro Grillo e alla Conferenza delle Regioni: “Non mi è possibile tollerare come medico, di presiedere un ente di salute pubblica in questo momento in cui persone vengono trattate in questo modo sul nostro territorio”.
26 AGO - “Una decisione legata alla mia condizione di medico, di persona che pensa che bisogna tutelare la salute di tutti, senza distinzioni. Non mi è possibile quindi tollerare il modo in cui le persone vengono trattate in un Paese dove esiste un sistema universalistico di garanzia della salute. Ho pensato quindi che bisognasse dare un segno tangibile. E avendo una posizione istituzionale, in un’Agenzia che si occupa di salute pubblica, e non essendo d’accordo con la visione di salute del Governo ho ritenuto fosse doveroso dimettermi”.
È quanto ha detto
Stefano Vella a
Quotidiano Sanità dopo aver annunciato di aver presentato, in una lettera, le dimissioni da presidente dell’Aifa al ministro della salute
Giulia Grillo e alla conferenza delle Regioni per la vicenda Diciotti
“Molti hanno twittato la loro contrarietà a quanto sta avvenendo sulla nave Diciotti – ha spiegato a Qs – io ho ritenuto che questo non fosse sufficiente. Non condivido la posizione del ministro Salvini, ma rispetto che ci abbia messo la faccia e anche io, come persona con posizioni contrarie ho cercato di metterci la faccia. Non si possono muovere critiche rimanendo poi al proprio posto. Una decisione presa nonostante il ministro della Salute si sia mossa nella direzione giusta – ha aggiunto – non è quindi mia intenzione entrare nel merito del problema dei migranti, ma di come sono state trattate queste persone da un punto di vista della salute. La mia è una posizione deontologica e non politica e penso dovrebbe essere condivisa da ogni operatore sanitario”.
La lettera di dimissioni inviata al Ministro. “Gli ultimi accadimenti, a partire dalla nave Aquarius fino al pattugliatore U.Diciotti, da giorni bloccato nel porto di Catania con uomini e donne ai quali viene negata la possibilità di ricevere cure che sono indispensabili, e che vivono in una intollerabile condizione igienica e sanitaria, anche in base a numerose e autorevoli testimonianze, compresa quella del Procuratore della Repubblica di Agrigento, espongono il nostro Paese a severe critiche internazionali sul piano umanitario e mettono in dubbio la civiltà di cui siamo portatori”, scrive Vella nella sua lettera di dimissioni.
“Questa sequenza di fatti rende deontologicamente incompatibile la mia permanenza ai vertici di una Istituzione che si occupa di salute, inclusa quella delle persone più fragili e marginalizzate. Non è mia intenzione, ovviamente, in questa sede, entrare nelle scelte politiche di un Governo legittimamente eletto dai cittadini del nostro Paese. Un Governo che, tuttavia, nel portare avanti il condivisibile principio di un'equa accoglienza dei migranti tra tutti gli Stati dell'Unione Europea, mette di fatto a repentaglio la vita di persone che hanno avuto la sventura di nascere in Paesi economicamente”.
Vella ricorda che “l'Italia è un Paese che vanta uno dei pochi Sistemi Sanitari Universalistici al mondo, e che supporta l'Organizzazione Mondiale della Sanità nella battaglia per l'accesso universale alla salute. «Intendo aggiungere la mia voce - conclude - per tenere alto, anche a livello internazionale, l'impegno italiano nel proteggere e aver cura della salute di tutti coloro che vivono o passano sul nostro territorio”.
Vella era presidente di Aifa da marzo 2017.
26 agosto 2018
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