Aggressioni contro gli operatori sanitari. Il Ddl del Governo sbarca in Conferenza Stato Regioni
Approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 8 agosto, prevede l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza di tutto il personale della Sanità e un’integrazione dell’art. 61 del codice penale che disciplina le circostanze aggravanti nei confronti di chi commette reati con violenza o minacce in danno degli operatori sanitari nell’esercizio delle loro funzioni. IL TESTO
24 AGO - Trasmesso in Conferenza Stato Regioni il Ddl “Antiviolenza” contro le aggressioni agli operatori sanitari approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 8 agosto. Il provvedimento prevede l’aggravamento di pena per gli atti di violenza e anche le minacce nei confronti degli operatori sanitari nell’esercizio della loro attività, e la costituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza di tutto il personale della Sanità.
Il Disegno di legge è costituito tra 3 articoli. Il primo prevede l’Istituzione, con decreto del Ministro della salute, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge e di concerto con il Mef e previa intesa in sede di Conferenza Stato Regioni, di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie.
L’Osservatorio dovrà:
a) monitorare gli episodi di violenza commessi ai danni degli esercenti le professioni sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni;
b) promuovere studi ed analisi per la formulazione di proposte e misure idonee a ridurre i fattori di rischio negli ambienti più esposti;
c) monitorare l’attuazione delle misure di prevenzione e protezione a garanzia dei livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Dovrà inoltre acquisire, con il supporto dell’Agenas, i dati regionali relativi all'entità e alla frequenza del fenomeno, anche con riguardo alle situazioni di rischio o di vulnerabilità nell’ambiente di lavoro.
Ogni anno il Ministro della salute trasmetterà al Parlamento una relazione sull'attività svolta dall'Osservatorio nell’anno precedente.
L'articolo 2 prevede un’integrazione dell’art. 61 del codice penale che disciplina le circostanze aggravanti nei confronti di chi commette reati con violenza o minacce in danno degli operatori sanitari nell’esercizio delle loro funzioni.
Infine, l'articolo 3, contiene una clausola di invarianza finanziaria.
24 agosto 2018
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