Croce rossa. Operatori: "No alla privatizzazione”. Sindacati incontrano Balduzzi
Stato d'agitazione per i dipendenti della Cri. In corso manifestazioni in tutta Italia per sensibilizzare la cittadinanza sulle criticità del processo di riorganizzazione dell’Ente, voluto dal governo uscente. Ieri l’incontro con Balduzzi: "Approfondiremo tutte le questioni sul tappeto".
30 NOV - Una delegazione delle rappresentanza sindacali della Cri è stata ricevuta ieri al ministero della Salute. Secondo quanto riferiscono le agenzie il ministro della Salute,
Renato Balduzzi, “ha invitato i propri uffici a fornire la massima collaborazione al dialogo e a tutti gli approfondimenti necessari circa la tutela dei lavoratori e dei cittadini”. Il ministro della Salute “ha ben chiaro la situazione in cui versa la Croce Rossa e i problemi che derivano per i lavoratori, sia quelli assunti a tempo indeterminato, sia i precari a tempo determinato”. Per questo motivo ha dato mandato agli uffici del Ministero di offrire “massima collaborazione all'approfondimento di tutte le questioni sotto il profilo giuridico e di merito dello schema di riordino attualmente in attesa del parere delle Assemblee Parlamentari”.
Il processo di riorganizzazione della Croce Rossa prende il via dal “collegato al lavoro”(2010), con il quale il Governo è stato delegato a ridefinire la struttura dell’Ente ; l'11 novembre 2011, nel corso dell'ultimo Consiglio dei Ministri del Governo Berlusconi, è stato varato uno schema di decreto legislativo che ha concretizzato tale ristrutturazione.
Secondo le sigle sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Cisal Fialp che sono scese in piazza, questa riorganizzazione è riconducibile essenzialmente a pochi punti fermi: “espulsione dei Comitati provinciali e locali dal corpo dell’Ente Pubblico Cri e loro trasformazione in enti di diritto privato; ridefinizione della pianta organica con un taglio almeno del 40% sulle spese del personale (compreso quello dirigente); trasferimento del solo personale a tempo indeterminato presso i Comitati regionali nel limite della nuova pianta organica: gli esuberi potranno essere ricollocati presso Pubbliche Amministrazioni (che risultano già tutte in sovrannumero, quindi impossibilitate ad riassorbire personale) o potranno essere assunti dai nuovi soggetti privati (gli ex Comitati) con contratto diverso da quello finora applicato; chiusura di tutti i contratti a tempo determinato o atipici entro la fine del 2012, con impossibilità di rinnovare tali rapporti alle medesime condizioni”.
A fronte di tutto ciò – insistono le rappresentanze di categoria “rimangono invariati i contributi Ministeriali alla Cri di cui beneficeranno d’ora in poi solo le strutture centrali. Le strutture locali avranno dinanzi due alternative: sopravvivere rincorrendo gli appalti di servizi di Pubbliche Amministrazioni, mirando ad ottenerli con tagli pesanti al costo del lavoro, oppure chiudere e lasciare pezzi del territorio privi di quella forma di presidio socio-sanitario che le strutture della Cri hanno sempre garantito, con il personale dipendente e con quello volontario”.
Al nuovo Governo i sindacati chiedono “un cambio di stile, la disponibilità ad ascoltare le ragioni dei lavoratori e a valutare le storture giuridiche inserite nello schema di decreto e le ricadute negative sui servizi alla popolazione”. Le OoSs dicono comunque di non essere contrarie alla riorganizzazione “a prescindere, anzi crediamo che questa sia l’occasione per fare chiarezza nei bilanci, aumentare l’efficienza e mantenere la professionalità degli operatori a beneficio dell'utenza”.
30 novembre 2011
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