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Epatite. Ne soffrono 2,5 milioni di italiani. In arrivo un nuovo Piano per combatterla


Circa 450mila sviluppano la cirrosi epatica e 5mila all'anno si ammalano di tumore al fegato. Il ministero della Salute ha annunciato un Piano nazionale da presentare alle Regioni con l’obiettivo di arrestare la patologia. In arrivo un nuovo farmaco per l'HCV.

29 NOV - È un popolo di quasi 2 milioni e mezzo persone quello colpito da epatite B e C. Più di seicentomila hanno un’infezione cronica attiva da epatite B (lo 0,7-0,8 della popolazione) e di questi 100mila hanno sviluppato cirrosi epatica. Circa 1 milione e 700mila sono affetti da epatite C, il 3% della popolazione. E con un’enorme variabilità geografica: si va dall’1% nel Nord al 7-9% nel Sud Italia. E circa 300mila sono cirrotici.
A tracciare i contorni di quella che può definirsi come una vera e propria epidemia è il ministero della Salute che ha organizzato oggi la “Conferenza sulle Epatiti”, un evento che risponde alle iniziative proposte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la celebrazione della Giornata Mondiale delle Epatiti 2011.
 
“Le epatiti virali comportano un importante carico in termini di anni di vita persi e di qualità della vita – ha spiegato Fabrizio Oleari, capodipartimento per la Sanità pubblica e innovazione del ministero della Salute, a margine della Conferenza sulle epatiti – occorre quindi un approccio integrato, basato sulla prevenzione primaria, ma soprattutto su quelle secondaria, ossia sulla diagnosi precoce e la prevenzione terziaria. Stiamo quindi lavorando ad un documento che punta a un piano integrato contro le epatiti, che sarà presentato alle Regioni”. Un piano che sarà il frutto di “un approccio integrato, per questo saranno sentiti tutti gli steak holder: dal Centro nazionale trapianti ai centri del sangue, dalle società scientifiche alle associazioni di pazienti, alle Asl. Tutto questo – ha concluso Oleari - in linea con il Piano nazionale della prevenzione e con le iniziative proposte dall’Organizzazione mondiale della sanità per la Giornata mondiale delle epatiti 2011”.
 
E.M.
Secondo stime Oms circa 1/3 della popolazione mondiale è infettata con il virus dell’epatite B (Hbv), circa 350 milioni di persone sono cronicamente infette e ogni anno si verificano 4 milioni di nuovi casi. Le persone con il virus Hcv sono circa 170 milioni e si verificano ogni anno 3-4 milioni di nuovi casi. E nel nostro Paese, si è andata parallelamente delineando una vera e propria emergenza sanitaria, dovuta all’elevata prevalenza di patologie epatiche croniche e tumori del fegato, causate dalle infezioni da virus dell’epatite B e C avvenute tra gli anni ‘60 e ‘90. In particolare, l’Italia detiene il triste primato in Europa per numero di soggetti Hcv positivi e per mortalità per tumore primitivo del fegato.
“Non dimentichiamo che le infezioni da epatite B e C sono dei potentissimi agenti oncogeni diretti in grado di sviluppare tumore la fegato – ha detto Antonio Gasbarrini, Presidente della Fondazione italiana ricerca in epatologia e medico del Policlinico Gemelli di Roma – se consideriamo che ogni anno tra il 3 e il 5% delle persone affette da cirrosi epatica sviluppa il cancro è possibile stimare che si arrivi a circa 5-6mila nuovi casi di tumore ogni anno per infezione di epatite B e C.”
 
La parola d’ordine è quindi prevenzione per evitare di arrivare allo stadio finale della malattie che passando attraverso la cirrosi epatica porta direttamente al trapianto di fegato. Otto trapianti su dieci sono effettuati su malati affetti da epatite B e C. Riuscire ad individuare e trattare prima questi pazienti diventa quindi un obiettivo di prevenzione secondaria essenziale.
“I trapianti sono il punto finale di evoluzione della malattia – ha affermato Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti - in Italia si effettuano circa mille trapianti di fegato all’anno con risultati superiori come esito alle medie europee. Ma non è possibile trapiantare tutti, attualmente abbiamo circa 1.500 pazienti in lista d’attesa. Dobbiamo quindi studiare le grandi insufficienze di organo per capire cosa succede in un arco temporale che va dallo sviluppo della malattia fino alla necessità di trapianto dobbiamo studiare i pazienti prima di arrivare a creare liste di attesa”.
 
Nuovi farmaci contro l’epatite C in arrivo nel 2012
E nel 2012 potrebbero essere approvati dall’Aifa nuovi farmaci che aiuteranno ad eliminare il virus Hcv con esiti favorevoli tra l’80 e il 90 % dei casi.
“I nuovi farmaci sono inibitori della proteasi, ossia bloccano direttamente la riproduzione del virus – ha annunciato Gasbarrini – hanno già ricevuto il via libera dall’Fda e dall’Ema e dovrebbero arrivare nel nostro paese tra marzo e settembre, ma questo dipenderà dai tempi di approvazione dell’Aifa. Se individuiamo i pazienti in fase di epatite cronica, potremo bloccare la progressione della malattia in cirrosi epatica. O bloccare la cirrosi iniziale evitando che degeneri in una fase avanzata o in tumore”.

29 novembre 2011
© Riproduzione riservata

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