Una nuova Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e sull’efficienza del Ssn. Focus su liste d’attesa, ticket, erogazione Lea e spesa privata. La proposta di Andrea Mandelli (FI)
Il Ssn deve essere adeguato ed in grado di rispondere – in tutte le regioni italiane – ai bisogni di salute della popolazione. Sta invece diventando sempre meno accessibile. Liste di attesa troppo lunghe, ticket economicamente insostenibili, inadeguatezze e criticità organizzative dell’assistenza territoriale e di quella ospedaliera rischiano di compromettere la fiducia dei cittadini nel “sistema salute”. Da qui la richiesta di una nuova Commissione d'inchiesta per valutare la capacità di Regioni e Asl di erogare servizi sanitari e di garantire i Lea. IL TESTO
20 GIU - Istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta per verificare l'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale. Ad appena 5 mesi dalle
conclusioni dell'indagine portata avanti dalla Commissione Sanità del Senato nella scorsa legislatura, ora è il responsabile delle professioni di Forza Italia e presidente della Fofi,
Andrea Mandelli, a chiedere l'avvio di una nuova Commissione alla Camera per far fronte alle crescenti difficoltà di accesso ai servizi registrate dai cittadini e tracciare un’analisi dettagliata del quadro attuale che arrivi a valutate la capacità delle singole Regioni e Aziende sanitarie di erogare servizi sanitari e di garantire livelli essenziali di assistenza qualitativamente adeguati ed appropriati.
"Il Servizio sanitario nazionale - si spiega in premessa - sta diventando sempre meno accessibile. Liste di attesa troppo lunghe, ticket economicamente insostenibili per molte famiglie, inadeguatezze e criticità organizzative dell’assistenza territoriale e di quella ospedaliera rischiano di compromettere la fiducia dei cittadini nel “sistema salute” e di porli davanti alla scelta di rinunciare a prendersi cura della propria salute o di rivolgersi, quando ne hanno la possibilità, al privato".
Da qui la necessità di istituire una nuova Commissione parlamentare, perché "un ripensamento del sistema sanitario non può prescindere da un’analisi del quadro attuale. A tal fine, l’istituzione una Commissione parlamentare di inchiesta che operi ad ampio raggio sull’intero sistema organizzativo-gestionale del Servizio sanitario nazionale, dotata dei medesimi poteri di indagine e degli stessi limiti dell’autorità giudiziaria, contribuirà ad inquadrare meglio la problematica, a valutare meglio le dinamiche che sottese al sistema salute e, soprattutto, a suggerire soluzioni idonee ed efficaci".
Nella proposta si spiega che la Commissione, la cui durata viene proposta per l’intera legislatura, dovrà essere composta da venti deputati, oltre al Presidente, nominati dal Presidente della Camera , in proporzione al numero dei componenti dei gruppi parlamentari, assicurando la presenza di almeno un rappresentante per ciascun gruppo esistente. Al termine dei lavori dovranno poi essere realizzate relazioni sulle risultanze emerse.
Tra i compiti della Commissione, quello di verificare lo stato di attuazione delle politiche sanitarie e sociosanitarie nel territorio nazionale, controllando la qualità dell’offerta di servizi ai cittadini utenti, lo standard delle condizioni di accesso, con particolare riferimento ai livelli essenziali di assistenza, nonché la gestione del rischio clinico e la sicurezza delle cure.
La Commissione dovrà verificare, in particolare:
• l’appropriatezza delle prestazioni, l’esistenza di eventuali sprechi e gli effetti delle modalità di pagamento delle prestazioni ospedaliere;
• lo stato di realizzazione delle reti di assistenza sanitaria territoriale e domiciliare, anche sotto il profilo della garanzia della continuità assistenziale e come filtro per l’eliminazione o, quantomeno, per la riduzione dei ricoveri impropri;
• la qualificazione dell’assistenza ospedaliera in direzione dell’alta specialità;
• la spesa privata sostenuta dai cittadini nelle aziende sanitarie locali, nelle aziende ospedaliere, nelle strutture sociosanitarie e nelle strutture sanitarie accreditate presso il Servizio sanitario nazionale;
• l’applicazione dei Diagnosis Related Groups (DRG), effettuando un’analisi comparativa dei ricoveri;
• la qualità delle prestazioni sociosanitarie nella fase acuta delle patologie.
Dovrà, inoltre, occuparsi di effettuare un
monitoraggio sull’attività di Educazione Continua in Medicina (Ecm) al fine di verificare livelli di efficienza e uniformità applicativa in ambito regionale del sistema della formazione continua dei professionisti sanitari soggetti agli obblighi di legge.
Altro compito della Commissione sarà infine quello di indagare:
• sullo stato di attuazione e di funzionamento, nel nazionale, del numero per l’emergenza-urgenza 118 e di tutta l’organizzazione ospedaliera di pronto soccorso e di rianimazione;
• in merito all’organizzazione dei prelievi, ai criteri di attribuzione e distribuzione di organi, in particolare di quelli salvavita e alle motivazioni di eventuali restrizioni all’iscrizione in lista di attesa di pazienti che necessitano di un trapianto d’organo, in particolare in relazione all’età dei pazienti nonché sui risultati ottenuti dai vari centri italiani, in termini quantità e di qualità nell’attività di trapianto;
• sui meccanismi e sui criteri adottati in relazione alla classificazione dei farmaci prescritti per determinate patologie, con particolare attenzione alle statine utilizzate nella prevenzione e nella cura delle malattie cardiovascolari;
• sulla qualità e sull’efficacia dei trattamenti e sulla valutazione degli esiti, anche in relazione alle differenze di esito dei trattamenti sanitari in base alla regione o all’azienda sanitaria locale di appartenenza, all’ospedale o servizio e al livello socio-economico dei cittadini.
Giovanni Rodriquez
20 giugno 2018
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