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Assistenza bambini e adolescenti. Ecco le 10 linee d’azione concordate in Stato-Regioni


Il documento approvato analizza tutti gli aspetti dell'assistenza a bambini e adolescenti, compresa l'emergenza-urgenza, le cure palliative e la formazione del personale sanitario. Le linee guida prevedono anche criteri e standard per l' assistenza pediatrica, dal pediatria delle cure primarie a quello di libera scelta, fino all’attività consultoriale, all’assistenza pediatrica ospedaliera e ai servizi di emergenza-urgenza pediatrica. LE LINEE GUIDA.

21 DIC - Dieci linee di azione per quella che si può definire “emergenza pediatrica”  caratterizzano le “Linee di indirizzo per la promozione e ii miglioramento della qualità, della sicurezza e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali in area  pediatrico-adolescenziale”, approvate in Stato-Regioni.

Al primo posto ci sono le misure di politica sanitaria  per l’integrazione dell’assistenza pediatrica che prevedono come parole chiave l’appropriatezza organizzativa  e clinica, la presa  in carico e  la continuità assistenziale, l’offerta integrata dei servizi e la transizione dalle cure ped iatriche alla medicina dell’adulto.

Secondo le linee guida infatti, i bisogni assistenziali in età pediatrica si sono evoluti nelle ultime 2-3 decadi: ii basso tasso di fecondità, pari a 1.4 figli per donna in età fertile, ben inferiore al tasso di fecondità di 2.1 che assicurerebbe alla popolazione la possibilità di riprodursi mantenendo costante la propria struttura assieme alla maggiore longevità, hanno profondamente modificato la piramide demografica della popolazione italiana. 

E altri cambiamenti che incidono sui nuovi bisogni  assistenziali  sono  l’aumento  dell’età  media delle donne primipare (attualmente  l’età media al  primo figlio è per le donne  italiane superiore a 31 anni, con variazioni sensibili  tra le Regioni de! Nord e quelle del Sud  mentre  negli  anni  ‘60 era circa di 26 anni), dei figli che vivono in famiglie  monoparentali  (circa  8%  delle famiglie nel 2012), e quello dei figli nati in famiglie con uno o entrambi  i genitori stranieri (ii  19% dei nati del 2011  ha la madre non  italiana, secondo il CeDAP).

Per di più, senza interventi che possano modificare la situazione attuale  si può stimare che ii numero  previsto di  pediatri  nel  2030  in  Italia sarà di circa  8.700,   on  una  perdita  di  circa 6.300 pediatri rispetto al 2006.

Per questo le linee guida prevedono anche criteri e standard per l' assistenza pediatrica, dal pediatria delle cure primarie a quello di libera scelta, fino all’attività consultoriale, all’assistenza pediatrica ospedaliera e ai servizi di emergenza-urgenza pediatrica.

In Italia, si e assistito negli ultimi 30 anni  ad  un  continua  aumento  degli  accessi  in  Pronto soccorso (P.S.) sia generale che pediatrico. Si registrano circa 30 milioni di accessi/anno: gli accessi pediatrici    (Società italiana di Medicina d'Emergenza-Urgenza pediatrica) sono di circa 3 milioni/anno ovvero ii  10%  del  totale  e  sono  particolarmente  concentrati  nei  giorni  prefestivi  e festivi.
L’accesso   al  P.S.  pediatrico   è spontaneo   in  circa   il  90%  dei  casi,  senza  che  sia stato interpellato ii pediatra di libera scelta o altre figure della continuità  assistenziale  dell'area territoriale.

Oggi, dei circa 3 milioni di minori che giungono ogni anno al Pronto soccorso, lo 0,5-1% viene codificato al triage come codice rosso e ii 10-12% come codice giallo; questo significa che ogni anno  circa  20.000-30.000  bambini  giungono  al  P.S.  in  condizioni  cliniche  molto  gravi e circa 300.000   vi   giungono    in   condizioni   comunque   gravi.   II   tema   dell'emergenza-urgenza riguarda prevalentemente i bambini più piccoli che, più facilmente, rispetto  ai  bambini  più  grandi  vanno incontro ad insufficienza d'organo. Una  particolare  categoria  a  rischio è rappresentata  dai bambini   con   malattie   croniche  che nelle fasi di riacutizzazione o di complicanza possono più facilmente. rispetto agli altri. raggiungere elevati livelli di complessità.
Quindi, la presa in carico   di   questi bambini richiede conoscenze, competenze, abilità ed una organizzazione multidisciplinare diversa rispetto a quelle per l’adulto.

L' analisi degli accessi al P.S. mette anche in evidenza che circa il 90% dei casi sono costituiti da codici bianchi o  verdi. ossia casi  non  urgenti o  urgenze differibili che in gran  parte  potrebbero essere valutati e risolti in un contesto extraospedaliero. E' vero  anche che  tra  i  tanti  pazienti  a  cui è attribuito un codice verde vi possono essere bambini affetti da patologie importanti o a rischio di complicanze acute, in  particolare al di sotto  dell'anno di età.

Terza linea di azione è quella delle cure palliative  e terapia del dolore in età pediatrica, a cui segue – quarta linea – l’assistenza al bambino con malattie croniche  complesse  e malattie rare che vanno dalle malattie croniche complesse ai tumori.

Nel documento sono previste anche l’assistenza neuropsichiatrica in età evolutiva e la riabilitazione  sempre in età evolutiva.

Per quanto riguarda la formazione, quella del personale medico e infermieristico. che opera nelle unità operative ospedaliere e nei servizi territoriali dell'area pediatrica, è uno degli elementi qualificanti de! percorso assistenziale. garanzia di qualità ed efficienza del sistema e strumento per contribuire a ridurre ii rischio clinico e migliorare la sicurezza dei pazienti.

Le attività formative dell’area pediatrica dovranno essere indirizzate verso percorsi diagnostico­ terapeutici e assistenziali finalizzati a un processo di integrazione tra cure territoriali ed  ospedaliere. Nell’ottica di una efficace programmazione degli  interventi,  dovranno  essere predisposti piani di intervento per la formazione integrata del personale medico e delle professionalità sanitarie coinvolte nel processo di riorganizzazione in rete delle cure pediatriche. anche attraverso sistemi di rilevazione periodica delle esigenze formative emergenti.

Le linee guida prevedono anche  la carta dei servizi e il volontariato, la carta dei servizi per l’area pediatrico-adolescenziale e il ruolo delle famiglie e del volontariato.

Infine, le ultime due linee d’azione prevedono il monitoraggio  e la verifica delle attività e l’istituzione di una funzione dj coordinamento permanente per l’assistenza in area pediatrico-adolescenziale.
 

21 dicembre 2017
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