Obbligo vaccinale. Federfarma Verona: “Segnale di civiltà e rispetto della convivenza”
"Data la sua accessabilità e capillarità, sarebbe quindi decisivo, proprio in questo delicato ambito, che la campagna divulgativa sulle vaccinazioni vedesse la farmacia in prima linea previa la necessaria formazione e la distribuzione di materiale istituzionale". Così il presidente di Federfarma Verona commenta il decreto sull'introduzione dell'obbligo vaccinale approvato dal Consiglio dei Ministri.
27 MAG - "Rendere obbligatori i vaccini in età scolare è un segno di civiltà e di rispetto della convivenza oltreché un corretto atteggiamento sanitario. Per questi motivi l’Associazione che rappresento approva la decisione del Governo presa anche per allinearci agli standard degli altri Paesi dell’Unione Europea. La copertura vaccinale è necessaria affinché non tornino nel nostro territorio malattie gravi, alcune delle quali anche mortali come il morbillo, che erano state completamente debellate proprio dai vaccini e quindi la situazione fino ad oggi rappresentava un passo indietro nel percorso della scienza alimentato anche da una informazione non corretta". Così
Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona, commenta il decreto sull'introduzione dell'obbligo vaccinale approvato dal Consiglio dei Ministri.
"La soglia da raggiungere è quella del 95% di copertura, come da indicazioni dell’Oms, e in Italia la media delle 20 regioni evidenzia che tutte le malattie in esame si trovano al di sotto di questa percentuale con incredibili picchi negativi come quello della varicella dove la copertura non raggiunge il 31%.
La politica della vaccinazione è funzionale a tutti: dai bambini alle famiglie, dagli operatori scolastici a quelli sanitari che quotidianamente si trovano a stretto contatto con i pazienti, quindi all’intera comunità", prosegue.
"La modalità front office, e oltretutto sotto casa, fa sì che la farmacia offra la prima e più immediata risposta sanitaria al cittadino. Ed è proprio per la sua accessibilità e capillarità - aggiunge il presidente di Federfarma Verona - che i messaggi informativi hanno un vasto impatto sulla popolazione. Sarebbe quindi decisivo, proprio in questo delicato ambito, che la campagna divulgativa sulle vaccinazioni vedesse la farmacia in prima linea previa la necessaria formazione e la distribuzione di materiale istituzionale, ma anche di precise linee guida circa le modalità corrette per sfatare i luoghi comuni che dirottano, specie i genitori, verso scelte davvero poco consapevoli".
"Definisco fondamentale il ruolo delle farmacie, dei medici di medicina generale e dei pediatri perché non è sufficiente imporre per ottenere un risultato, è necessaria la motivazione, grazie anche ad una progettualità in stretta sinergia con Regione e Aziende Ulss. In un futuro non remoto, vedi alcuni esempi europei, le farmacie proprio per diffondere quanto più possibile la cultura della prevenzione, potrebbero essere coinvolte anche nella somministrazioni del vaccino. È sottinteso che propedeutico debba essere uno specifico programma di formazione rivolto agli operatori sanitari al termine del quale il farmacista venga indicato da campagne informative mirate come professionista preparato, disposto e disponibile a tale procedura. Purtroppo – conclude Bacchini - si è perso del tempo prezioso, ma se si lavora insieme si possono riguadagnare i brillanti risultati di qualche anno fa, prima del 'terrorismo' diffuso da qualche interesse particolare e da una stampa strumentale a volte forse non preparata".
27 maggio 2017
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