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Tagli Fondo Sanità. D'Ambrosio Lettieri (CoR): “Cronaca della morta annunciata dei nuovi Lea”


Per il componente della commissione Sanità del Senato è "inaccettabile" il taglio di 422 mln di cui dovranno farsi carico le regioni ordinarie nel 2017, non avendo le speciali accettato i tagli corrispondenti della legge di stabilità 2016.  "Servono risorse certe per garantire in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale nuovi Lea, farmaci innovativi, aggiornamenti contrattuali, assunzioni e alleggerire i cittadini di ticket insopportabili".

11 FEB - “I tagli lineari, perpetrati senza soluzione di continuità da Monti a Renzi, stanno affossando la sanità pubblica. Ulteriori tagli al fsn metterebbero a rischio i nuovi Lea, e non solo. Inaccettabile. Questo governo se ne faccia carico. D’altronde, sono anche la superficialità e l’assenza di lungimiranza e programmazione nell’affrontare i nodi che investono la governance dell’intero sistema - compresi i criteri di riparto del fondo sanitario nazionale, nonché i meccanismi che consentono alle regioni a statuto speciale di sfilarsi dal contributo alla finanza pubblica - a fare la loro parte. Da qui deriva, infatti, il taglio di 422 milioni di euro al fsn di cui dovranno farsi carico le regioni ordinarie nel 2017, non avendo le speciali accettato i tagli corrispondenti della legge di stabilità 2016". Lo dichiara in una nota Luigi d’Ambrosio Lettieri (CoR/Direzione Italia), componente Commissione Sanità Senato.
 

"Purtroppo, questi ulteriori tagli al fsn potrebbero rappresentare la cronaca della morte annunciata dei nuovi Livelli essenziali di assistenza. Avevamo già detto del rischio di fare le nozze coi fichi secchi con un finanziamento risicato come gli 800 milioni previsti per la loro attuazione, quando in realtà ce ne vorrebbero il doppio. Ma adesso, con i 113 mld di euro a valere sul fondo sanitario del 2017 che di fatto scendono a 111 mld - considerando il miliardo destinato ai farmaci innovativi, i 400 mln per i contratti e il taglio di 422 mln di cui sopra - la situazione si complica ulteriormente - prosegue il senatore -. Se a questo si aggiunge il fatto che alcune regioni in forte difficoltà anche a causa di cattiva gestione politico-amministrativa, non riescono da tempo a governare la riorganizzazione dei sistemi sanitari locali e sommergono di tasse i cittadini a fronte di servizi totalmente inadeguati e costringono gli operatori sanitari a lavorare in condizioni di estremo disagio, è evidente come sia assolutamente urgente un intervento credibile che tenga conto di tutti i fattori in campo".

"Mi auguro che il ministro Lorenzin voglia rappresentare con forza questo problema al ministro Padoan. Servono risorse certe per garantire in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale – laddove oggi abbiamo una sanità a macchia di leopardo - nuovi Lea, farmaci innovativi, aggiornamenti contrattuali, assunzioni e alleggerire i cittadini, in particolare le fasce più deboli, di ticket insopportabili. Non è retorica se dico che la sostenibilità non può sottrarre diritto alla tutela della salute”, conclude.

11 febbraio 2017
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