Mangimi. Non conformità nel 5% dei controlli. Alimenti ok al 99,3%. Rapporto Ministero della Salute
Aumenta nel 2015 la percentuale di irregolarità a fronte di un calo delle ispezioni nella filiera dei mangimi. In ogni caso i dati rivelano una sostanziale rispondenza dei mangimi alla normativa con il 99,37% del totale risultato conforme alle analisi di laboratorio “anche se alcuni programmi non hanno raggiunto risultati eccellenti”. Ecco i risultati dei controlli previsti dal Piano Nazionale Alimentazione Animale. IL DOCUMENTO
05 DIC - Sono 23481 le ispezioni effettuate presso gli operatori del settore dei mangimi dove sono stati riscontrati 1.174 casi di non conformità strutturali degli impianti o nella gestione delle attività, il 4,9% . E in crescita rispetto al 3,6% del 2014. Rispetto invece ai 10.822 campioni ufficiali sono invece 157 le non conformità rilevate all’analisi, pari allo 1,45 % del totale. I dati rivelano, nel complesso, una sostanziale rispondenza dei mangimi alla normativa con il 99,37% del totale risultato conforme alle analisi di laboratorio.
Questi i principali risultati dei controlli ufficiali effettuati nell’anno 2015 sulla filiera dei mangimi previsti dal Piano Nazionale Alimentazione Animale (PNAA) nel triennio 2015-2017. I controlli, programmati e coordinati su tutto il territorio nazionale dal Ministero della Salute, sono eseguiti dai Servizi Veterinari delle Asl sotto la supervisione dei Servizi Veterinari Regionali. La stessa attività di controllo sui mangimi importati da paesi terzi o in arriva dai Paesi dell’Unione è effettuata rispettivamente dai Posti di Ispezione Frontaliera (PIF) e dagli Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari (UVAC).
“Confrontando i dati – si legge - con gli anni precedenti si nota che il numero totale di ispezioni nel 2015 risulta inferiore rispetto all’anno precedente. È’ evidente anche un lieve decremento del numero di sanzioni comminate (-17) con una percentuale del 7,5% rispetto alle N.C. rilevate (anno 2014: 9,1%) mentre restano numericamente invariate le denunce all’Autorità Giudiziaria, con una percentuale dello 0.5% (anno 2014: 0,6%)”.
Ma “confrontando ancora i dati del 2015 con quelli del 2014 si deduce però, contrariamente al numero delle ispezioni, un aumento (+16) del numero totale di non conformità rilevate in corso di visite ispettive presso gli OSM, pari allo 4,9% sul totale delle ispezioni effettuate. Come si evidenzia nelle tabelle 3 e 4, nel 7,5 % dei casi di riscontro di non conformità sono state comminate sanzioni amministrative per un totale di n. 89 sanzioni. Per i casi più rilevanti, che sono rappresentati dallo 0.5% sul totale delle non conformità rilevate, sono state effettuate n.7 denunce all’Autorità Giudiziaria”
Le principali non conformità.Sulla base delle relazioni annuali relative al 2015, le principali carenze riscontrate nel corso delle verifiche ispettive, presso gli OSM, hanno riguardato: piani di autocontrollo; inadeguate procedure per la gestione del Carry-Over; mancata idoneità dei requisiti strutturali; mancata/errata compilazione dei registri di carico e scarico; mancanza di autorizzazioni; modalità non idonee di stoccaggio dei mangimi; insufficienti programmi di protezione da parassiti; assenza di manuali di corretta prassi; mancanza/insufficiente formazione degli operatori.
Per quanto attiene
l’attività di campionamento, si sottolinea in primis “che, sebbene l’attività programmata sia stata, nel complesso, svolta interamente arrivando ad una percentuale di realizzazione del 100,25%, alcuni programmi di campionamento hanno registrato percentuali di realizzazione non eccellenti. In particolare, il programma di controllo per la verifica dell’utilizzo dei costituenti di origine animale vietati, ha raggiunto solo il 96,13% del programmato e anche il programma di controllo della presenza di contaminanti ha raggiunto solo il 93% del programmato. In questo programma è necessario evidenziare che per la ricerca del GTH sono stati effettuati solo 15 campioni sui 25 programmati (ossia il 40%). Si rende pertanto necessario porre maggiore attenzione al monitoraggio dello svolgimento delle attività da parte delle autorità regionali, al fine garantire il raggiungimento di tutti gli obiettivi. Nel grafico seguente si pone in evidenza una criticità ancora non risolta del PNAA, ossia la presenza di una parte di campionamenti per i quali non è possibile conoscere il luogo di prelievo. Infatti la rendicontazione del programma di contaminazione da Micotossine, attualmente data la complessità del dati richiesti, non riporta i luoghi di prelievo. Si segnala inoltre la lieve diminuzione della percentuale di campionamento presso gli allevamenti e la distribuzione, a cui corrisponde un aumento della percentuale di campionamento nella gli impianti di produzione, il trasposto e le “altre sedi””.
05 dicembre 2016
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