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Intramoenia. Lorenzin: “Inutile abolirla. Non è questa la causa delle liste d’attesa”. Sul Fondo sanitario nazionale a 113 mld resta vaga: “È una previsione di crescita. Ma tagli alla sanità non ci saranno”. E poi apre all’educazione sessuale nelle scuole


Così la ministra della Salute nel corso del suo intervento alla trasmissione Otto e mezzo. "Per affrontare il problema delle lista d'attesa è necessario organizzare al meglio il territorio e scegliere manager efficienti. Su questo io sposo il modello Emilia Romagna che, pur avendo l'intramoenia, è riuscita di fatto ad annullare le liste d'attesa". Quanto alla dotazione del Fsn per il prossimo anno rassicura: "Nessuno pensa a possibili tagli alla sanità".

24 SET - "L'intramoenia non va abolita, non nasce da qui il problema delle liste d'attesa. Ci sono Regioni con intramoenia che non hanno questi problemi, l'Emilia Romagna è in tal senso un esempio virtuoso". Così la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, è intervenuta ieri sera alla trasmissione di La7, Otto e mezzo, dopo le recenti prese di posizione sul tema da parte del governatore pugliese Michele Emiliano, che ha invitato i propri cittadini a segnalare possibili "distorsioni del sistema" che necessitino di un intervento disciplinare, e del governatore toscano Enrico Rossi, che ha da tempo intrapreso una battaglia per l'abolozione della libera professione intramuraria.
 
Modello Emilia Romagna. Per la ministra, dunque, non risiede nell'intramoenia la causa delle liste d'attesa, ed in questo senso ha portato come esempio il 'modello Emilia Romagna' appellandosi così ai presidenti di Regione: "Per risolvere il problema delle liste d'attesa dovete organizzare al meglio il vostro territorio e scegliere manager efficienti. E su questo verrà in vostro aiuto la normativa da me voluta che prevede il decadimento dei Direttori Generali se non garantiscono una riduzione delle liste d'attesa. Su questo punto io sposo il modello Emilia Romagna che ha dato, appunto, un modello di organizzazione delle liste d’attesa, delle aziende, del territorio e della rete degli ospedali in rapporto con i medici di medicina generale che, di fatto, ha annullato il problema".
 
Dotazione Fondo sanitario. Passando alla dotazione del Fondo sanitario per la prossima legge di Bilancio, Lorenzin ha spiegato: "E’ impossibile che si facciano tagli alla sanità, nessuno può immaginarli, né sta pensado di farli. Quest’anno il Fondo è stato di 111 mld, e nel Documento economico e finanziario si prevede che sia di 113 mld il prossimo. Certo, questa è una previsione di crescita".
 
Fertility Day e comunicazione. Infine, tornando nuovamente sulle polemiche legate alla campagna ministeriale del Fertility Day la ministra ha sottolineato: "L'intera vicenda ci deve spingere a fare una riflessione su come bisognerebbe organizzare il ministero della Salute in un'era 2.0. Sarebbe bellissimo - ha concluso - avere alla guida della comunicazione di un ministero con temi così delicati dei grandi comunicatori; servirebbero appunto dei grandi comunicatori ma, purtroppo, abbiamo dei vincoli. Forse potrò fare qualche nuova norma".
 
Educazione sessuale nelle scuole. "La possiamo chiamare educazione sessuale, alla sessualità, alla fertilità, ma io sono d'accordo. Io sono ministro della Salute e questo riguarda la scuola. Ma ne abbiamo parlato spesso con il ministro Gianni e i nostri tecnici stanno lavorando affinché nella parte della riforma per la "Buona Scuola" legata alla salute vi siano inseriti progetti ad hoc su queste tematiche".
 
Giovanni Rodriquez

24 settembre 2016
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