Sicilia. Interrogazione dei senatori di Ala: “Lorenzin chiarisca stato piano ospedaliero Crocetta”
L'interrogazione a firma del senatore siciliano Antonio Scavone, capogruppo Ala in Commissione Sanità è firmata anche da Giuseppe Ruvolo, Giuseppe Compagnone , Antonio d'Ali, Vincenzo Gibino (Forza Italia), Salvatore Torrisi (Ap) e Giovanni Mauro (Gal). I senatori chiedono al Ministro di chiarire in merito al riassetto della rete ospedaliera in Sicilia
15 SET - "Il ministro della Salute chiarisca quello che il presidente
Crocetta e l'assessore
Gucciardi non fanno: esiste un piano di riassetto della rete ospedaliera della Regione Siciliana? Qual è il livello di interlocuzione finora portato avanti tra Regione e ministero? E' il caso di avviare ispezioni e verificare se siano state rispettate tutte le procedure previste dalla legge?". E' quanto si legge in un'interrogazione urgente al ministro della Salute
Beatrice Lorenzin a prima firma del senatore siciliano
Antonio Scavone, capogruppo Ala in Commissione Sanità, firmata da
Giuseppe Ruvolo e
Giuseppe Compagnone e sottoscritta da
Antonio D'Alì,
Vincenzo Gibino (Forza Italia),
Salvatore Torrisi (Ap) e
Giovanni Mauro (Gal).
"La situazione della sanità siciliana andava affrontata anni fa - spiegano i senatori -. La Regione, infatti, avrebbe dovuto presentare un piano di riordino della rete ospedaliera come previsto dalla Legge Balduzzi e dal Dm 70, che risale all'aprile 2015.
Gucciardi, ad agosto, sembra aver presentato un piano al ministero, senza aver reso partecipe l'Ars (come denuncia il presidente
Ardizzone), lo annuncia ai direttori generali ma come se fosse un segreto da non diffondere. Quando le prime carte iniziano a circolare
Crocetta prende le distanze dal suo stesso assessore denunciando che il piano di riordino, previsto sì dalle leggi nazionali ma i cui contenuti vengono decisi dalle Regioni stesse, depotenzia i territori e mette in ginocchio la Sicilia. Cosa sicuramente vera visto che le indiscrezioni sulla bozza di piano hanno suscitato accese polemiche. La previsione di tagli ulteriori nella rete delle emergenze, infatti, continua a riguardare territori che hanno già subito chiusure di reparti ospedalieri. Emblematico è il caso di Niscemi. Viene da pensare che giunta quasi alla fine del 2016, la Regione Siciliana si sia trovata costretta, dopo almeno tre anni di sostanziale inerzia, ad abbozzare un piano di tagli di strutture e servizi che ha tenuto finora nascosto. E' dunque necessario far emergere quantomeno i criteri ispiratori di questo nuovo Piano, che ad oggi sembrano finalizzati esclusivamente ad una campagna elettorale che sta per ripartire, soprattutto dopo le aperture che sarebbero giunte dal ministero a sbloccare le assunzioni per tamponare le emergenze".
Lorenzo Proia
15 settembre 2016
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