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Biotestamento. Sacconi: al più presto la legge sulle Dat


In un’intervista apparsa oggi sul quotidiano Avvenire, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, chiede al Parlamento tempi rapidi per l’approvazione della legge sul testamento biologico sperando che l’iter “non si imbatta in ulteriori ostacoli, ottenendo piuttosto il consenso più largo da parte del Parlamento”. 

25 MAG - “Vedo un'Italia al bivio tra nichilismo giacobino e vitalità economica e sociale che ha come presupposto il valore della vita”. A dirlo è il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, dalle colonne dell’Avvenire. Sacconi, nel corso dell'intervista, sottolinea tre elementi: fine vita, giovani e lavoro, scorgendo “un’impalcatura” che li lega ovvero “da un lato  c'è una grande maggioranza popolare orientata a conservare i valori della tradizione, patrimonio di una comunità ben più vasta di quella cristiana; dall'altro ci sono parti delle borghesie e delle tecnocrazie che muovono dalla presunzione dell'autosufficienza della razionalità tecnoscientffica, cercano d'imporre la loro visione operando con abilità attraverso i media e una cattiva informazione.
 
Da qui la necessità di una legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento “Il Parlamento - spiega Sacconi - ha il dovere di esprimersi, visto che alcuni magistrati si sono sostituiti alla politica per condizionare i percorsi della politica. In questo Paese al bivio il tema della vita è prepotentemente al centro dell'agenda istituzionale”.
 
Visto il percorso ad ostacoli che la legge sulle Dichiarazioni anticipate di trattamento sta incontrando, chiede l’intervistatore Francesco Ognibene, non c’è il rischio che finisca insabbiata? “Sono convinto– risponde Sacconi – che il suo varo possa essere favorito da un testo che si discosti il meno possibile da quello approvato dal Senato, fino sostanzialmente a coincidere, e da un iter che si esaurisca nel tempo più breve. La legge sulle Dat è sin troppo esposta agli umori altalenanti e imprevedibili della politica. Ogni volta che si è cercato di affrontarla, chi non la vuole ha seguitato a dire che non è mai il giorno giusto per votarla. Ci manca solo che si sollevino problemi di interferenza con le elezioni del 2013. Lo dico con estrema chiarezza: adesso le chiacchiere stanno a zero, si voti e basta. Il Parlamento ha il dovere di esprimersi, visto che alcuni magistrati hanno pensato di sostituirsi alla volontà parlamentare”.
 
Sacconi riconosce poi la necessità di una riorganizzazione socio-assistenziale per aiutare le famiglie che assistono le persone in stato vegetativo “In Italia – spiega il ministro – tutti hanno curato e curano amorevolmente le persone in stato vegetativo persistente, spesso a casa loro. Non basterà approvare la legge, bisognerà riordinare ovunque il nostro sistema socio-sanitario integrandolo con la dimensione assistenziale, specie là dove è ancora ospedale-centrico”.
 
Poi Sacconi, nell’urgenza dell’approvazione della legge, rivolge un appello a “molti non credenti in Parlamento perché riflettano su quanto sia importante promuovere, in questa incerta transizione, il valore della vita evitando una frettolosa rottamazione della fragilità umana, sinonimo di una società che perde il senso della dignità umana. E così facendo si condanna al suicidio”.

25 maggio 2011
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