Medicine complementari. D’Ambrosio Lettieri (Pdl): “Indispensabile colmare il vulnus legislativo”
Il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri illustra i principali obiettivi dei due progetti di legge a sua firma depositati nei giorni scorsi, il primo sull’omeopatia e il secondo sull’agopuntura.
01 GEN -
Senatore, anche il ministro Fazio è recentemente intervenuto sul tema delle medicine non convenzionali. Come mai tutte queste attenzioni?
Dobbiamo colmare un vulnus legislativo che si perpetua da troppo tempo e determina un cono d’ombra in merito all’espletamento di attività che rientrano nelle politiche di tutela salute e coinvolgono milioni di cittadini e migliaia di operatori sanitari tra medici, farmacisti e veterinari.
I due progetti di legge che ho presentato, in particolare, si concentrano sull’omeopatia e l’agopuntura perché sono ad oggi le due pratiche più diffuse in questo ambito.
Qual è la situazione in Italia?
Per l’omeopatia assistiamo a un vero e proprio paradosso. Infatti non è riconosciuta quale metodica terapeutica, tuttavia è pienamente riconosciuto il mezzo attraverso il quale essa si realizza, ovvero il farmaco omeopatico, legittimato e disciplinato dalle direttive europee recepite nel nostro Paese e alcuni provvedimenti, tra cui il Dlsg 219/2006 sul Codice Europeo dei Medicinali. Anche nella Farmacopea sono riportate monografie inerenti alla preparazioni omeopatiche.
Per guarda riguarda l’agopuntura, si assiste oggi a una forte disomegenità nel Paese, con strutture pubbliche che la praticano comunemente ed altre in cui non avviene lo stesso.
Ritengo indispensabile disciplinare la materia per garantire ai cittadini la libertà di scelta terapeutica all’interno di un sistema che assicuri la sicurezza e l’omogeneità delle pratiche. Anche allo scopo di contrastare il fenomeno dell’abusivismo professionale.
In che modo?
Attraverso la formazione professionale. Questo è un tassello fondamentale dei progetti di legge che ho presentato, nei quali si stabilisce l'stituzione di corsi di formazione universitaria post laurea al fine del rilascio della qualifica di esperto in medicina omeopatica e agopuntura. In questo modo i professionisti saranno legittimati a utilizzare queste pratiche, ciascuno per la propria competenza, quella diagnostica, clinica e terapeutica per i medici, gli odontoiatri e i veterinari, e quella di dispensazione e preparazione per i farmacisti.
Cosa ne pensa dell'annuncio della creazione di una classe dei farmaci omeopatici nel prontuario farmaceutico?
È una strada percorribile.
Una delle questioni sollevate sui farmaci omeopatici riguarda l’assenza del foglietto illustrativo?
Vorrei sottolineare che per certi aspetti non è possibile ragionare per i farmaci omeopatici come per i farmaci allopatici, perché i processi di produzione e registrazione sono molto differenziati. Se questo permette di attribuire al farmaco allopatico un’indicazione terapeutica da segnalare sul foglietto illustrativo, non è possibile fare lo stesso con il farmaco omeopatico. In questo caso, infatti, un rimedio viene scelto e prescritto per diverse affezioni a seconda dei sintomi e delle caratteristiche specifiche di ogni individuo. Non è quindi possibile attribuire loro un’unica indicazione terapeutica.
01 gennaio 2011
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