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Decreto appropriatezza. Fimmg ribadisce il dissenso: “Si creeranno solo più disagi e più spesa privata”


I medici di famiglia confermano la loro contrarietà al provvedimento previsto dal Dl Enti locali dello scorso contro le prescrizioni inappropriate. “Se norme non verranno modificate, medici saranno costretti ad assumere d’ora in poi un atteggiamento “difensivo” nei confronti di possibili successive decisioni arbitrarie e sanzionatorie”. No alle sanzioni. E poi a Lorenzin: “Non ha rispettato impegno di mitigare le norme”

25 GEN - Il decreto appropriatezza previsto dal Dl Enti locali di agosto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma com’era prevedibile, dopo le dure battaglie del 2015, le polemiche non si placano. Il no è quello ribadito dai medici di famiglia Fimmg che confermano la “netta opposizione ad un sistema di sanzionamento e ad un decreto ministeriale limitante l’erogabilità di alcune prestazioni del SSN sulla base di una appropriatezza di “Stato””.

“Al di là della improponibilità e contraddittorietà logica – scrive il Sindacato - dello strumento utilizzato rispetto al fine dichiarato, oggi che il D.M. è “perfezionato” e vigente, nonostante tutte le motivate obbiezioni del mondo medico, ha l’unico pregio della coerenza! Infatti è confuso nel definire il sistema di attribuzione delle responsabilità ed equivoco in alcune limitazioni di erogabilità esattamente come nella sua prima stesura in bozza”.

Critiche anche al Ministro Lorenzin. “Al di là delle parole ad effetto profuse in questi mesi da un Ministro della Salute che non ha rispettato l’impegno pubblicamente assunto di mitigare la norma, se il D.M. è la ricetta per aiutare la sostenibilità del SSN la scelta è caduta sulla negazione dei diritti dei cittadini. Si sta determinando una incertezza che compromette l’attività professionale dei medici e la fiducia dei pazienti nelle loro scelte, inevitabili saranno le contestazioni  da parte dei cittadini ai medici prescrittori, lasciati  soli nel proprio studio a dover giustificare scelte che non condividono e che non capiscono. Tutto questo avrà come risultati solo numerosi disagi e l’aumento della spesa privata”.

“Non è difficile prevedere – continua la Fimmg - , e forse qualcuno ci conta, che i medici, se le norme non verranno modificate, saranno costretti ad assumere d’ora in poi un atteggiamento “difensivo” nei confronti di possibili successive decisioni arbitrarie e sanzionatorie da parte di funzionari aziendali che non si sono mai confrontati con il bisogno di assistenza del singolo individuo, mentre conoscono bene la, per loro tutelante, ottusità applicativa della legge. Inevitabile sarà poi l'ulteriore aumento del carico burocratico (per ogni singolo esame ematico previsto dal decreto  bisognerà indicare in ricetta le condizioni di erogabilità!!) a scapito del tempo dedicato alle visite”.

In ogni caso, Fimmg comunica che nei prossimi giorni si “adopererà per dare ai propri iscritti le indicazioni più opportune per evitare i possibili sanzioni e continuerà a battersi, nell’ambito della mobilitazione di tutta la categoria medica, per la riformulazione dei decreti e perché il futuro e la sostenibilità del SSN siano garantiti dal Governo e dalla Conferenza delle Regioni con interventi strutturali e coerenti con l’interesse di salute dei cittadini e non, come fatto fino ad ora, con atti di depotenziamento del ruolo del medico e di definanziamento creativo”.

25 gennaio 2016
© Riproduzione riservata

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