Corruzione in sanità e le stime sull’impatto economico. Cantone non ci crede: “Numeri sparati. Non hanno nessuna attendibilità”
di Stefano A. Inglese
Il presidente dell’Anticorruzione non crede alle stime sul danno economico causato dalla corruzione: “Ogni tanto vengono sparati i numeri. Sono molto scettico sulla capacità di qualunque meccanismo che, ad oggi, sia in grado davvero di verificare qual è il danno da corruzione in generale e ancor di più per la sanità”.
07 NOV - “Sulle stime della corruzione
in sanità ogni tanto vengono sparati i numeri” e in questo senso “sono molto scettico sulla capacità di qualunque meccanismo che, ad oggi sia in grado davvero di verificare qual è il danno da corruzione in generale e ancor di più per la sanità. Tutte le cifre che oggi girano non hanno nessuna attendibilità”. A parlare è il presidente dell’Anac
Raffaele Cantone che ieri in un passaggio della lunga conferenza stampa al Ministero ha bocciato senz’appello le stime sull’impatto economico della corruzione in sanità.
Il presidente Anac ne fa proprio un discorso generale. “La stessa cifra dei 60 miliardi calcolata dalla Corte dei conti fu un computo solo matematico perché si diceva che la corruzione era pari al 3% del pil, ma nessuno ha mai calcolato come si arriva a quel 3%. Sulle stime sarei molto cauto anche perché esistono dei danni collaterali da corruzione che sono assolutamente complicatissimi da verificare e non c’è nessun indicatore economico ad oggi in grado di verificarli. Anche le stime che sono state fatte dal Banca Mondiale, alla fine quando vai a vedere i criteri non c’è molto”.
Ma il punto per Cantone non sono i numeri: “A me interessa poco dire sono 60, 70, 200 miliardi a me interessa dire che è molto elevata e che produce danni molto gravi”.
Stefano A. Inglese
07 novembre 2015
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