Autismo. Cinque Stelle stronca la legge: “Solo buoni propositi, scollati dalla realtà”
“Il provvedimento non sarà in grado di soddisfare le aspettative delle persone affette dai disturbi dello spettro autistico e delle loro famiglie perché quello licenziato dal Parlamento è un testo vuoto, un manifesto di buoni propositi scollati rispetto al funzionamento della macchina dello Stato e al Paese reale”. Così i pentastellati della commissione Affari Sociali commentano la legge approvata di recente.
18 SET - “In queste settimane abbiamo letto diversi articoli relativi allo spettro autistico e alla proposta di Legge approvata dal Parlamento prima dell'estate. I commenti nei confronti dell'iniziativa portata a conclusione sono stati principalmente positivi e ottimistici. A nostro parere invece questo provvedimento (purtroppo) non sarà in grado di soddisfare le aspettative delle persone affette dai disturbi dello spettro autistico e delle loro famiglie perché quello licenziato dal Parlamento è un testo vuoto, un manifesto di buoni propositi scollati rispetto al funzionamento della macchina dello Stato e al Paese reale”. Così in un intervento pubblicato sul portale dei parlamentari del MoVimento 5 Stelle, i pentastellati nella Commissione XII della Camera esprimono il loro giudizio sulla legge sull’autismo.
“Il peso economico delle misure di sostegno viene scaricato totalmente sulle spalle delle Regioni. Quelle stesse Regioni che, messe alle strette dal Governo, stanno adottando tagli pesantissimi al comparto sanità (circa 7 miliardi di euro nel triennio 2015-2017). Ci domandiamo quindi saranno reperite le risorse necessarie per creare, a livello territoriale, una rete di sostegno e inclusione nei confronti dei cittadini affetti da spettro autistico. Altra nota dolente, quella dei Lea. Analisi, terapie e forme di sostegno relative allo spettro autistico dovrebbero infatti essere inserite nei Livelli Essenziali di Assistenza. Facciamo notare che stiamo parlando di quegli stessi nuovi Lea che dovevano essere già pubblicati a dicembre 2014 e che, di rimando in rimando, ancora attendono di vedere la luce”, proseguono i deputati.
“Infine, il provvedimento licenziato dal Parlamento, presenta alcuni passaggi assai ‘confusi’: mancano i criteri di accreditamento dei centri di riferimento e le modalità per metterli in rete tra di loro, è insufficiente il ruolo attribuito alle associazioni, marginale l'attenzione riservata all'abilitazione sociale delle persone affette dal disturbo dello spettro autistico e non vengono affronta le problematiche specifiche dei giovani adulti. L'ottimismo è un obbligo per chi voglia costruire un Paese migliore con condizioni di vita rispettose dei diritti dei propri cittadini. Al contempo però – concludono i deputati del M5S - abbiamo il dovere di essere onesti e di ammettere che, quando i buoni propositi sono privi di programmazione e solide basi, corrono il serio rischio di tradursi in mera propaganda”.
18 settembre 2015
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