Manovra sanità. Rossi: “Altri tagli? Tutto si può discutere, ma attenzione la sanità è componente fondamentale per sviluppo Paese”
Per il Governatore della Toscana, tle Regioni hanno già dato e la sanità non è un elemento di cassa. Magari, ha dichiarato a margine della Conferenza dei Presidenti, sarebbe interessante rivedere i ticket in rapporto al reddito, e andare a vedere nei comparti dove lo spread è più forte, come nel sistema previdenziale.
30 LUG - “Attenzione a pensare alla sanità come elemento di cassa. La sanità deve concorrere, come ha già fatto, allo sviluppo del paese e al risanamento dei conti. E la relazione della Corte dei Conti con il presidente Squitieri ha riconosciuto che il comparto sanità ha già attuato questa funzione di risanamento dei conti. Credo che bisogna ancora andare avanti per attuare politiche di sviluppo e investimento, ma nello stesso tempo attenti perché la sanità non è solo un fatto sociale, ma una componete fondamentale della sicurezza e dello sviluppo del Paese. Non alziamo muri, ma diciamo di ridiscuterne con attenzione”.
È quanto ha dichiarato
Enrico Rossi, Presidente della regione Toscana sulla manovra sanità e su possibili ulteriori tagli a margine della Conferenza dei presidenti di oggi che dovrà anche discutere della riconferma del Presidente Sergio Chiamparino alla guida delle Regioni.
“Anche se con difficoltà i tagli già decisi possono essere affrontati – ha spiegato – anche se il fatto che il Governo abbia legiferato solo ora sull’accordo ha fatto perdere diversi mesi che ci avrebbero consentito invece di lavorare. Se si vogliono ora fare altri tagli di tutto si può discutere, ma raccomando grandissima attenzione anche perché le Regioni hanno dato e non poco, soprattutto se andiamo a vedere quello che hanno fatto altri camparti dello stato e le diverse istituzioni. Consideriamo poi che abbiamo uno dei miglior Servizi sanitari nazionali, con costi nella media europea, forse migliore di Francia, Inghilterra e Germania che spendono di più. Credo invece che dovremmo andare a vedere nei comparti dove lo spread è più forte, forse nel sistema previdenziale. È giusto discutere con il Governo per rivedere la lotta agli sprechi, le razionalizzazioni – ha concluso – ma magari bisognerebbe anche introdurre un meccanismo di maggiore di equità: sarebbe interessante rivedere i ticket in rapporto al reddito”.
30 luglio 2015
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