Immigrati. Ministero: “Nel 2015 casi di scabbia nel 10% degli sbarchi. Nessuna epidemia è una patologia dermatologica banale“
Per il Dg della Prevenzione Ranieri Guerra “non si tratta di un'epidemia ma di una patologia dermatologica banale per la quale esiste una terapia a basso costo”. E poi evidenzia come “con la fine di Mare Nostrum qualcosa si è inceppato nei controlli a bordo nave e sono al contempo peggiorate le condizioni sanitarie dei profughi in arrivo”
14 GIU - Nel 2015 i casi di scabbia rilevati dai medici di confine negli sbarchi degli immigrati, sono circa il 10%: 4.700 casi di scabbia su 46 mila individui in arrivo nei porti italiani". È quanto ha affermato il direttore generale del ministero della Salute
Ranieri Guerra ieri in conferenza stampa. “Non si tratta di un'epidemia ma di una patologia dermatologica banale per la quale esiste una terapia a basso costo".
Il Dg ha evidenziato come “il generale peggioramento, rispetto allo scorso anno, delle condizioni sanitarie dei migranti in arrivo. Risultano più 'pestati', al punto che crescono le ospedalizzazioni per stati febbrili, le polmoniti, i traumi, gli interventi pediatrici, e sono già 323 le gravidanze registrate dall'inizio dell'anno”
In ogni caso nessun allarme scabbia, anche perché, ha osservato Guerra, “non è bella da vedere, ma è una patologia banale, con un acaro che crea prurito, e chi si gratta finisce per infettarsi con altri batteri, tanto più in mancanza di acqua e condizioni igieniche sufficienti. Ma si guarisce con un trattamento singolo, che solo nei casi più manifesti va ripetuto per debellare definitivamente una patologia che è frutto di trasferimenti ammassati e di massicci arrivi. Finche' i migranti sono nei campi di assistenza - ha sottolineato - la terapia contro la scabbia viene data, il problema può sorgere nella continuità assistenziali. Nelle stazioni andrebbe richiesto l'intervento delle strutture sanitarie territoriali”.
Ranieri Guerra ha poi anche evidenziato come “con la fine di Mare Nostrum qualcosa si è inceppato nei controlli a bordo nave e sono al contempo peggiorate le condizioni sanitarie dei profughi in arrivo, 200 mila individui quelli sottoposti a check sanitario nel 2014 e nel primo semestre 2015. Di questi 75% sono uomini, 13% donne, e 12% i minori non accompagnati”.
14 giugno 2015
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