Specializzazione medicina. Toccafondi: "Si è deciso di 'neutralizzare' le due domande non pertinenti per tutelare i candidati"
Così il sottosegretario di Stato per l'Istruzione è tornato sul caos dei test di medicina, rispondendo ad un'interrogazione presentata questa mattina alla Camera da Paola Binetti (Udc). "L'obiettivo è quello di tutelare gli sforzi personali ed economici, nonché quelli delle famiglie dei candidati, a fronte di un grave errore materiale commesso dal Cineca". Binetti: "Miur non sottovaluti minaccia class action".
07 NOV - Questa mattina alla Camera, il sottosegretario di Stato per l'Istruzione,
Gabriele Toccafondi, è tornato sul caos dei test di ammissione alle scuole di specializzazione in medicina, rispondendo in Aula ad un'interrogazione presentata da
Paola Binetti (Udc).
Questo il testo della risposta del sottosegretario Toccafondi.
Signor Presidente, gli onorevoli interpellanti chiedono di fornire chiarimenti in merito a quanto accaduto durante le prove del 29 e 31 ottobre, per l'accesso alle scuole di specializzazione in medicina, nonché di conoscere le misure che il Ministro intende adottare per consentire in futuro una selezione dei candidati che risponda a caratteri di competenza specifica, di rigore e di trasparenza.
Innanzitutto, mi preme riferire che mercoledì scorso, 5 novembre, come previsto dal bando, sono state pubblicate sul sito web del MIUR, sia le prime graduatorie nazionali di ogni scuola di specializzazzione, sia i quesiti delle prove sostenute, sia le risposte corrette. Sono state indicate, altresì, le due domande cosiddette «neutralizzate».
Come già chiarito dall'onorevole Ministro in questa Aula, nella recente seduta di question time, le prove non saranno ripetute. Ciò in quanto la commissione nazionale istituita con decreto ministeriale del 23 luglio 2014 n. 584 che si è occupata di validare le domande, su indicazione del Ministero, ha vagliato i quesiti proposti ai candidati per l'area medica (29 ottobre) e quella dei aervizi clinici (31 ottobre) stabilendo che, sia per l'una che per l'altra, 28 domande su 30 sono comunque valide ai fini della selezione. Questo è possibile in quanto per redigere i 30 quesiti che, a norma di regolamento, devono caratterizzare l'area comune, la commissione ha individuato i settori scientifico-disciplinari fondamentali per la specifica area in cui sono ricomprese le scuole di specializzazione.
Data l'importanza dei settori scientifico-disciplinari fondamentali, che sono parte irrinunciabile della formazione medica, diverse sono le fisiologiche sovrapposizioni che si registrano. Del resto, il suddetto impianto rispecchia la struttura di tutti gli ordinamenti didattici universitari che contemplano un segmento di base, ben distinto da quello caratterizzante. Infatti, come emerge chiaramente dall'Allegato 2 del bando, vi sono ben 5 settori scientifico-disciplinati fondamentali che appartengono sia alle scuole di specializzazione di area medica che a quelle dell'area dei servizi clinici.
Quindi, al netto dei quesiti che sono esclusivamente riferibili solo ad un'area – due su trenta – le due prove di area sono scientificamente aderenti ai criteri del bando. Le domande riconducibili ai settori scientifico-disciplinari comuni tra le due aree – ventotto su trenta – sono infatti riferibili sia alla prova dell'area medica che a quella dei servizi. Pertanto, si è deciso di procedere con il ricalcolo del punteggio dei candidati neutralizzando le due domande per area che sono state considerate non pertinenti. Con questa scelta si è voluto tutelare i candidati, i loro sforzi personali ed economici, nonché quelli delle loro famiglie a fronte di un grave errore materiale commesso dal CINECA, ente esterno al MIUR, peraltro errore che attiene all'operazione di importazione delle prove validate dalla Commissione nazionale nel software utilizzato per la prova, come immediatamente riconosciuto dal direttore del CINECA, il quale se ne è assunto all'istante tutta la responsabilità.
In merito, poi, ai principi richiamati dall'onorevole interpellante – competenza specifica, rigore e trasparenza – ricordo che proprio a questi si ispira il neo-concorso unico nazionale per l'accesso alle scuole di specializzazione. Esso nasce, infatti, come risposta alle criticità manifestatesi nei precedenti concorsi a carattere locale. Attualmente, viene redatta una graduatoria per ogni singola scuola sulla base di un punteggio dato dalla somma della valutazione dei titoli (massimo quindici punti) e di una prova (massimo centoventi punti) suddivisa in due parti: una parte generale comune a tutte le scuole di tutte le aree e una parte specifica per ciascuna delle tre aree (medica, chirurgica e dei servizi clinici). La seconda prova della procedura concorsuale, relativa alla parte specifica, associa fra loro la parte riferita soprattutto ai settori scientifico-disciplinari fondamentali delle aree (trenta domande) e quella più specifica delle singole scuole (dieci domande).
Anche nella predisposizione e nell'espletamento delle prove è stato garantito il massimo rispetto dei principi menzionati dall'interpellante. Con decreto del capo dipartimento del 26 maggio 2014 è stata infatti avviata l'indagine di mercato per l'affidamento del «Servizio di predisposizione dei test per l'accesso alle scuole di specializzazione in medicina». La procedura di gara si è conclusa con l'aggiudicazione definitiva alla società SELEXI Srl. Parallelamente, sono stati individuati gli esperti della Commissione nazionale prevista dall'articolo 4 del decreto ministeriale n. 105 del 2014, che si è insediata con l'obiettivo primario di individuare le discipline fondamentali e caratterizzanti di ogni scuola di specializzazione, così come prevede il riferimento ai settori scentifico-disciplinari propri delle singole scuole contenuto nell’ articolo 7, comma 9, lettera b) del bando pubblicato con decreto ministeriale n. 612 del 2014. La commissione ha poi validato le domande predisposte dalla SELEXI Srl e individuato due prove di analogo contenuto, sorteggiando quella del 28, 29, 30 e 31 ottobre. La prova, debitamente validata e estratta a sorte dalla stessa commissione, è stata consegnata direttamente da SELEXI a CINECA per tutelare l'assoluta segretezza dell'operazione così come prevede il bando. L'operazione di consegna è stata verbalizzata. Le prove si sono svolte regolarmente in tutti e quattro i giorni. Il risultato conseguito da ciascun candidato è stato visibile a ciascuno di loro al termine di ogni prova ed è stato trasmesso al CINECA per la definizione della graduatoria.
Dopo alcune segnalazioni di una possibile inversione dei quesiti dell'area medica con quelli dell'area dei servizi, pervenute in data 31 ottobre, il MIUR ha chiesto sia a CINECA che a SELEXI una verifica in tal senso. È evidente che il fatto poteva emergere solo al termine del quarto e ultimo giorno del concorso, considerato che l'inversione dei quesiti di area ha riguardato il secondo ed il quarto giorno di prove, ovvero il 29 e il 31 ottobre. Inoltre, occorre evidenziare che il MIUR sino a quel momento – lo ribadisco – non poteva e non doveva conoscere le domande.
L'errore materiale che ha commesso il CINECA è ovviamente evidente ma non può essere generalizzato. Posso quindi affermare che il MIUR ha posto in essere tutte le cautele necessarie affinché venisse garantita la regolarità dell'intera procedura. Stante l'errore materiale commesso da CINECA, si è prontamente stabilito un confronto con l'Avvocatura dello Stato a seguito del quale si è preso atto della consolidata giurisprudenza amministrativa che, per casi analoghi, ha affermato il dovere prioritario dell'Amministrazione di perseguire la soluzione che faccia salvo il fondamentale principio di conservazione dei valori giuridici, secondo il quale quando è possibile recuperare un qualunque risultato utile a disciplinare un rapporto giuridico, devesi propendere per la soluzione che consenta di salvare il risultato stesso.
Alla luce di tutto ciò, dopo aver avuto altresì l'analisi dei quesiti da parte della Commissione nazionale, si è deciso di procedere con il ricalcolo del punteggio dei candidati «neutralizzando» le due domande per area che sono state considerate non pertinenti dal gruppo di esperti.
Nella sua replica,
Paola Binetti ha invitato il Miur a non sottovalutare il pericolo di una possibile class action: "Il mio invito al Miur e al ministro Giannini è quello di pensare attentamente a cosa fare lunedì prossimo, quando saranno rese note le scelte degli studenti specializzandi e quando i ricorsi al Tar inizieranno a fioccare in modo massiccio. Non si sottovaluti nemmeno la minaccia della class action".
"Finora la comunicazione del Miur è stata falsamente rassicurante - ha concluso Binetti -, perché si è limitata a dire cos'è accaduto senza specificare cosa accadrà domani. Come in medicina, ciò che interessa di più al malato è la prognosi, non la diagnosi: non tanto che malattia ha, ma piuttosto come curarla. E' un punto chiave, riguarda oggi la qualità della formazione degli studenti che saranno i medici specialisti di domani".
07 novembre 2014
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