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I primi "80 giorni" di Renzi a Palazzo Chigi. Il premier: "Nessun intervento spot. Provvedimenti mirati per essere leader in Europa"

di Giovanni Rodriquez

Conferenza stampa a Palazzo Chigi alla vigilia delle Europee. Presentate 10 slide con tutti i provvedimenti realizzati dall'Esecutivo in questi primi 80 giorni: dagli 80 euro alla riforma del lavoro, dalla scuola alle riforme istituzionali fino alla Pubblica Amministrazione. "Iniziative non ancora sufficienti a cambiare verso. Dobbiamo fare di più". LE SLIDE DI RENZI

23 MAG - Questa mattina il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in una conferenza stampa indetta a Palazzo Chigi ha ripercorso l'operato del suo Governo in questi primi 80 giorni. Il premier ha accompagnato ancora una volta la sua presentazione con delle slide. Per la precisione 10 slide che hanno riassunto graficamente l'operato dell'Esecutivo. "Non si è trattato di misure spot - ha precisato Renzi -. Se guardate nell'insieme, le iniziative intraprese dal Governo hanno un filo logico che le unisce. L'obiettivo è quello di portare l'Italia ad essere un Paese leader in Europa".
 
Il premier ha anche ammesso che, in realtà, le misure intraprese "non sono ancora sufficienti per cambiare davvero verso". Ma ha al contempo rimarcato: "Sfido a trovare altri Governi che in un arco di tempo così ristretto abbiano portato a casa risultati così concreti". Questo, per Renzi, deve tradursi in un elemento di stimolo: "Dobbiamo fare di più".
Vediamo nel dettaglio il contenuto delle slide.
 
1) 80 euro. "L'Italia si salverà solo attraverso una chiara, netta ed evidente politica di riduzione delle tasse. Gli 80 euro non sono un'elemosina, io la chiamo giustizia sociale: è restituire qualcosa a chi ha sempre dato e mai ricevuto. Si tratta solo dell'inizio di una riduzione fiscale che vedrà poi l'allargamento ai pensionati e alle partite Iva".

2) Lavoro. "La legge sul lavoro è un ulteriore passo in avanti, così come l'abbassamento del 10% dell'Irap e la chiusura di una serie di accordi industriali. La disoccupazione non si combatte facendo convegni o esprimendo auspici, ma si combatte con una politica industriale, con una serie di provvedimenti normativi tra cui la rapida apporvazione del disegno di legge delega che contiamo di portare a casa il prima possibile".

3) Scuola. "Non c'è futuro se non si parte dalla scuola. Abbiamo varato un Piano straordinario sull'edilizia scolastica che prevede 3,5 mld di investimento. Saranno 10mila i nuovi cantieri per 2 milioni di studenti più sicuri a scuola. Ora si dovrà fare una riflessione, il più partecipata possibile, sul tipo di programmi, idee e sfide educative che la scuola italiana vuole avere di fronte alle esigenze di un mondo che sta rapidamente cambiando. Ci troviamo ora nelle condizioni, finalmente, di realizzare un grande progetto educativo per la scuola italiana".

4) Cultura. "Ieri abbiamo presentato l'Art Bonus, ossia la possibilità per la prima volta in Italia di offrire vantaggi fiscali ai privati che vorranno investire in cultura".

5) Riforme. "Per la prima volta non si vota più per le Province. Una riforma che vale tremila posti in meno per i politici. La legge elettorale, inoltre, è passata in prima lettura alla Camera e si è messa in coda al Titolo V per la discussione al Senato. L'abbiamo rimandata di pochi giorni solo per preservarla dalla campagna elettorale".

6) Trasparenza. "C'è un valore culturale enorme nelle scelte che abbiamo fatto. 'L'Italia è il porto delle nebbie', si diceva. Non soltanto ora siamo il Paese della certezza, ma abbiamo anche declassificato tutti gli atti. Senza dimenticare l'abbattimento dei costi della politica, il tetto agli stipendi dei manager, la lotta alla corruzione con la nomina di Raffaele Cantone come presidente dell'Authority anti-corruzione. Il prossimo passo, entro il mese di giugno, sarà la presentazione online di tutte le spese".

7) Pubblica Amministrazione. "Abbiamo ricevuto migliaia di mail che contenevano consigli sulla riforma della pubblica amministrazione di cui abbiamo già indicato le linee guida. Anche questo lo considero un risultato straorinario. Il prossimo 13 giugno presenteremo questa riforma".

8) Europa. "Il semestre europeo sarà un'opportunità per cambiare l'Unione. Siamo di fronte ad un allineamento astrale unico: la presidenza italiana dell'Unione europea, il rinnovo dei vertici delle Istituzioni, gli oltre 180 mld da spendere tra Fondi europei e Fondi di coesione e sviluppo e il cambio di politica economica italiana ed europea. Basta con l'austerity fine a se stessa e investiamo sulla crescita. Il prossimo 2 luglio presenteremo al Parlamento europeo il nostro programma per il semestre che andrà in questo senso".

9) Mondo. "L'Italia sarà protagonista al tavolo con i leader globali. Nella seconda metà di luglio avremo due apuntamenti molto significativi: la missione in Afghanistan, Cina, Vietnam e Kazakistan dal 9 al 13 giugno e l'appuntamento di metà luglio in Africa.

10) Giro d'Italia. "Abbiamo girato in lungo e in largo tutto lo stivale in questi 80 giorni. Il 14 agosto saremo a Napoli, Palermo e Reggio Calabria. Il prossimo giro, finiti i ballottagi, sarà invece a Taranto e nel Sulcis.
 
Rispondendo poi alle domande dei giornalisti presenti sulle prossime elezioni europee, Renzi ha spiegato che la coalizione di governo appartiene a tre diverse 'famiglie europee': Pse, Ppe e Alde. "Questo però non incide né oggi né domani sulla composizione del governo che rimarrà quella attuale", anche dopo le elezioni di domenica, ha detto il premier. "Da presidente del Consiglio vorrei rivolgere un appello a tutti i cittadini: l'Europa nei prossimi anni giocherà un ruolo fondamentale e, indipendente da come, in questo caso è assolutamente fondamentale andare a votare per consentire all'Italia di contare in Europa", ha sottolineato Renzi.

"Non credo che dal risultato elettorale deriverà né un'accelerazione né un rallentamento delle riforme - ha concluso il premier -. Il risultato delle europee sarà infatti molto importante per le riforme in Europa più che in Italia. Ci tengo a precisare che sulle riforme del sistema istituzionale italiano andiamo avanti comunque: non mollo di mezzo centimetro". 
 
Giovanni Rodriquez

23 maggio 2014
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