Il Governo Letta e la Sanità. Ciò che è stato fatto e ciò che rimane in sospeso
Nel giorno clou per il futuro dell'Esecutivo ripercorriamo i 5 mesi dell'azione di Governo. Dalla vicenda Stamina al blocco dei contratti. Dal "ddl Omnibus" del ministro Lorenzin, con la riforma degli Ordini al suo interno, alla ripresa del dialogo con le Regioni per il nuovo Patto della Salute. Fino alla nota di aggiornamento del Def che anticipa nuovi scenari per la sanità.
02 OTT - Il primo test per l’Esecutivo ha riguardato
il caso Stamina. Il Governo si è ritrovato un decreto (copyright Balduzzi) da convertire in legge, con i malati e le famiglie in piazza a manifestare sotto i palazzi istituzionali per chiedere il via libera alla ‘cura’ (che nel frattempo veniva autorizzata da alcuni Tribunali). Qui la scelta condivisa da Governo e Parlamento è stata di attivare la sperimentazione e finanziarla con 3 milioni di euro. Ma, sul caso, il parere della commissione tecnica ha bocciato il metodo Vannoni (che ha annunciato di voler presentare ricorso al Tar). La palla, è in ogni caso, sul tavolo del Ministro della Salute (la dimissionaria Beatrice Lorenzin) che ha il potere di decidere se la sperimentazione partirà o no.
Altro atto, sempre eredità di memoria montiana è stato poi il
Decreto per il ripiano dei debiti della Pa. Per la sanità sono stati assegnati al 24 settembre alle Regioni 4,2 miliardi. Quasi tutta la cifra (5 mld) stanziata per legge per il 2013. Ma vale la pena ricordare anche la proroga ad agosto 2014
dell’obbligo assicurativo (Dl Fare) per i medici e la
tassa sulle sigarette elettroniche (che partirà dal 2014).
Questione delicata (in questo caso prontamente affrontata dal Governo) anche quella riguardante
la norma sui farmaci salvavita immessi in commercio ma non ancora a carico del Ssn (misura contenuta nella Legge Balduzzi) e su cui il Governo, dopo le polemiche sollevate per primi anche dal nostro giornale, è intervenuto con un emendamento (Dl Fare) dove è stato fissato un timing obbligatorio di massimo 100 giorni per autorizzazione e negoziazione del prezzo di rimborso del Ssn.
Non da ultimo, la proroga per
il blocco dei rinnovi contrattuali per la Pa (e quindi anche per la sanità) estesa a tutto il 2014 e il Dl scuola in cui è stata inserita la norma per la graduatoria nazionale per l’accesso alle
scuole di specializzazione di medicina. Ma c’è anche il Dl Pa, in cui è stata prevista l’adozione, previo confronto con le Regioni, di un Dpcm che possa portare alla
stabilizzazione di 35.000 lavoratori precari del comparto.
Ma i dossier ‘caldi’ che si è ritrovato il Governo sul tavolo sono stati plurimi e molti di questi rimangono ancora in sospeso: a partire dalla
copertura dei 2 mld che sarebbero dovuti arrivare dai nuovi ticket (bocciati dalla Consulta) e dal
Patto per la Salute (fermo da oltre un anno). In realtà, i due temi sono strettamente legati. Le Regioni chiedono che la copertura e il ‘no’ ai nuovi tagli siano messi nero su bianco nella legge di stabilità altrimenti non si andrà avanti sul Patto. Patto che, grazie ad una politica dell’Esecutivo più aperta al dialogo ha in ogni caso visto la costituzione di diversi tavoli di lavoro che dovrebbero sviscerare tutti gli altri aspetti: dai nuovi Lea all'integrazione sociosanitaria, dall’ideazione di un nuovo sistema di compartecipazione alla spesa, fino ai costi standard e al problema del personale e dell’annosa riforma delle cure territoriali che, anche dopo il decreto Balduzzi, sembra non riuscire proprio a decollare.
Altra questione è poi
la riforma degli Ordini professionali sanitari oggetto di un grande lavorio parlamentare, con in prima linea i leader degli stessi ordini dei medici, degli infermieri e dei farmacisti che hanno presentato apposite iniziative legislative al Senato e poi dello stesso ministro Lorenzin che nel suo
ddl “omnibus” ha di fatto inglobato il tema, proponendo un “suo” testo che al momento sembra peraltro essere apprezzato da tutti gli interessati. Nel ddl (che però non risultava fino a poche settimane fa ancora presentato ufficialmente in Parlamento) vi sono anche alcune misure su ricerca, sicurezza alimentare e veterinaria, fumo e stili di vita.
Entro la fine del 2013 dovrà poi essere conclusa la trattativa tra Governo, industria, grossisti e farmacisti per la definizione del
nuovo sistema di remunerazione della filiera del farmaco. I nuovi criteri dovevano essere già in vigore ma di fronte allo stallo tra le parti Lorenzin ha concesso una proroga a fine anno. Ed ora si deve ricominciare tutto daccapo e non c'è molto tempo.
Se come abbiamo visto pochi sono stati i fatti, molta però è stata la carne messa sul fuoco (non ultima la nota di aggiornamento del
Def 2013 che presenta molti aspetti dubbi sul futuro del Ssn) e su molti temi Patto per la Salute in primis la partita è ancora tutta da giocare. Ma oggi la questione è: chi la gioca?
L.F.
02 ottobre 2013
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