Saccomanni: “Costi standard sanitari anche nelle Regioni autonome”
Lo ha detto il ministro dell’Economia in un’intervista al Corriere della Sera dove ha parlato della necessità di nuovi tagli alla spesa pubblica: “Ma nessuno s'illuda che vengano fuori spese misteriose da tagliare senza che nessuno protesti”. E annuncia la nomina di un nuvo commissario straordinario per la spending review.
29 GIU - “Abbiamo un debito pubblico elevato che va onorato, perché ogni anno emettiamo 400 miliardi di titoli. Un obbligo che sarebbe lo stesso se non fossimo nell'Ue e non ci fosse il Fiscal compact, anzi sarebbe peggio, perché l'Italia dovrebbe conquistarsi da sola la credibilità sui mercati. Sappiamo che non basta: vogliamo rilanciare l'economia riducendo le tasse su lavoro e imprese. Non possiamo farlo aumentando il debito, quindi dobbiamo ridurre le spese, cosa che tutti i governi hanno provato a fare”.
Così il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni intervistato dal Corriere della Sera che, sollecitato a spiegare in che modo intenda ridurre la spesa e chiarito che sarebbe un errore ridurre ancora gli investimenti, sottolinea, “noi vogliamo ridurre le spese correnti ma non è un lavoro che consenta nel giro di poche settimane di reperire miliardi di euro come se avessimo la bacchetta magica”.
“È il paradosso della spesa pubblica – spiega ancora Saccomanni - sembra che non ci sia niente da tagliare su un totale di 800 miliardi del 2013, 725 al netto degli interessi. Tolti i redditi da lavoro, le prestazioni sociali, le altre spese correnti, quelle in conto capitale, gli interessi e il rimborso dei debiti, il totale su cui si può lavorare ammonta a 207 miliardi. Una cifra che è già calata dello 0,5% rispetto al 2012 e ben dell'8,5% rispetto al 2009”.
Per poi annunciare la riconvocazione del comitato interministerialeper il controllo della spesa e la nomina di “un commissario straordinario”. “Porteremo avanti il lavoro di Monti – ha detto ancora -ma esamineremo l'intera strategia e le procedure operative. Ad esempio i costi standard sono stato già applicati sulla spesa sanitaria ma non a quella delle Regioni a statuto speciale. Serve un intervento”.
E per farlo, assicura Saccomanni, “agiremo con la collaborazione di tutti i diretti interessati: dai ministeri alle Regioni. C'è un nuovo Ragioniere generale, che viene da Banca d'Italia: Daniele Franco ha una profonda conoscenza di finanza ma anche di tecniche informatiche. Analizzeremo i tipi di spesa su cui intervenire più rapidamente, ma sia chiaro che tagli indolori non esistono”. “Nessuno s'illuda che vengano fuori spese misteriose da tagliare – conclude - senza che nessuno protesti. Bisogna scandagliare settore per settore. Insomma non è possibile ridurre la spesa del 10% con un tratto di penna. E ci vuole tempo”.
29 giugno 2013
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