“Ritengo importante sottolineare che il lavoro di manutenzione delle tariffe avviene ininterrottamente e che il Ministro della Salute conduce costantemente l'attività per la revisione tariffaria, anche in coerenza con quanto previsto dalla legge di bilancio 2025, che ha stanziato risorse sia per l'aggiornamento dei LEA, che per la revisione delle tariffe massime nazionali. Sarà quindi possibile, in tempi ragionevolmente brevi, apportare tutte le eventuali modifiche che si riterranno opportune al tariffario vigente, al fine di renderlo sempre più coerente con l'evoluzione dei costi di produzione”. Così il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani in risposta ad un’interrogazione di Italia Viva durante il Question time alla Camera.
La risposta integrale del Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Colleghi deputati, ringrazio l'interrogante per il quesito, che consente di fornire chiarimenti in merito al decreto del Ministro della Salute del 26 novembre 2024, con il quale sono state determinate le tariffe massime di riferimento per la remunerazione delle prestazioni di assistenza specialistica e di assistenza protesica, consentendo, nel contempo, l'entrata in vigore dei nuovi livelli essenziali di assistenza, di cui al DPCM del 12 gennaio 2017, su tutto il territorio nazionale.
Come risulta dalla relazione tecnica che accompagna il provvedimento in questione, il nuovo tariffario impiega circa 550 milioni di euro in più rispetto alle risorse che sostenevano le precedenti tariffe. Pertanto, appare evidente che, nel loro complesso, le nuove tariffe risultano, in genere, più remunerative. Rispetto al decreto ministeriale del 23 giugno 2023, mai entrato in vigore, per consentire una valutazione più ampia della revisione delle tariffe, che già impiegava maggiori risorse per 402 milioni di euro, il nuovo decreto prevede un incremento del finanziamento di oltre 121 milioni di euro per le visite specialistiche e di oltre 56 milioni di euro per le terapie, nonché di oltre 270 milioni di euro per le prestazioni di laboratorio.
Occorre poi precisare che, sotto l'aspetto metodologico, il lavoro condotto fin dal 2017 si è basato su dati di costo per prestazioni raccolti da un campione rappresentativo di strutture. Tale analisi è stata integrata, come è normativamente previsto, anche con il confronto dei valori tariffari precedentemente definiti con i corrispondenti valori tariffari regionali. Ogni passaggio amministrativo e metodologico è stato, quindi, svolto in coerenza con la normativa nazionale vigente. In questo contesto, devo ancora ricordare la previsione introdotta dalla legge di bilancio 2025, circa la possibilità concessa a tutte le regioni di fissare tariffe anche superiori a quelle nazionali, a patto che le stesse regioni abbiano congrue risorse per garantire la conseguente spesa.
Infine, ritengo importante sottolineare che il lavoro di manutenzione delle tariffe avviene ininterrottamente e che il Ministro della Salute conduce costantemente l'attività per la revisione tariffaria, anche in coerenza con quanto previsto dalla legge di bilancio 2025, che ha stanziato risorse sia per l'aggiornamento dei LEA, che per la revisione delle tariffe massime nazionali.
Sarà quindi possibile, in tempi ragionevolmente brevi, apportare tutte le eventuali modifiche che si riterranno opportune al tariffario vigente, al fine di renderlo sempre più coerente con l'evoluzione dei costi di produzione.
La replica di Davide Faraone (IV-C-RE). Io intanto ringrazio il Ministro Ciriani, perché viene in sostituzione del Ministro Schillaci che non rispetta minimamente Ciriani, che lo sostituisce perché Schillaci si sarebbe vergognato di dire e di leggere quelle cose che ha fatto leggere al suo collega. Io ho raccontato un esempio concreto: un cittadino che va al laboratorio d'analisi e gli chiedono 140 euro a fronte di 0 euro prima del tariffario. Il Ministro Ciriani mi fa un elenco e mi dice “abbiamo messo 500 milioni in più”, dopodiché non si capisce per quale ragione tutti i laboratori d'analisi o comunque le strutture accreditate hanno fatto un ricorso al TAR contro il meccanismo previsto da questo Governo. Io ricordo che quel sistema lì non viene aggiornato da 26 anni, signor Ministro, e considerando che non viene aggiornato da 26 anni, lei si renderà conto che ci saranno stati sia un po' di inflazione che di costi in più per i laboratori di analisi: voi, a fronte dell'inflazione, proponete dopo 26 anni un ribasso - da 741 l'intervento del tumore alla prostata passa a 395; la diagnosi del diabete passa da 741 a 470; una visita specialistica cardiologica da 12 euro a 6,30 euro - e non vi aspettate poi che ci sia una protesta dai laboratori e che i cittadini siano costretti a pagare 140 euro.