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Manovra. Da piano triennale di assunzioni a piano pandemico Schillaci ottimista: “Sono sicuro che avremo risorse”

di B.D.C.

Il ministro, rispondendo alle domande dei giornalisti al termine del G7 Salute, ha inoltre fatto sapere che “ieri abbiamo avuto un incontro bilaterale con la viceministra della salute dell'India che era qui presente ad Ancona e abbiamo definito i dettagli operativi finali per poi arrivare alla definizione di un protocollo” per l’arrivo di infermieri indiani in Italia che possano sopperire alle carenze di personale italiano.

11 OTT -

“Le richieste che abbiamo fatto quest'anno al ministro delle Finanze sono richieste che vanno prioritariamente a guardare al personale sanitario, personale inteso come nuove assunzioni di medici, infermieri e operatori sanitari, ma personale anche inteso come chi già lavora nel sistema sanitario nazionale, il cui ruolo deve essere rivalutato”. A sottolinearlo il ministro della Salute, Orazio Schillaci, rispondendo alle domande dei giornalisti al termine della conferenza stampa post-G7 Salute ad Ancona.

“Abbiamo un piano triennale di assunzioni per medici ed infermieri – ha sottolineato il ministro - e se guardate ai dati Ocse che rappresentano uno spaccato reale di 39 nazioni al mondo non solo europee, vi renderete conto come quello che manca in Italia siano più infermieri che medici. I medici mancano, mancheranno soprattutto nei prossimi 3 anni, per una sbagliata programmazione fatta negli anni precedenti: io ho fatto per 9 anni il preside di una facoltà di Medicina, all'epoca entravano 8500 studenti l'anno e i presidi riuniti chiedevano 5000 ingressi in più all’anno, in 10 anni sarebbero stati 50.000 e forse oggi avremo meno problemi. I medici mancano ma soprattutto se analizziamo con attenzione i dati i giovani non scelgono volentieri alcune specializzazioni: questo non è un problema solamente italiano. Io credo che servano soprattutto infermieri per poter pienamente avviare la medicina territoriale alla quale teniamo moltissime e sulla quale ci sono la gran parte degli investimenti del PNRR, abbiamo necessità naturalmente anche di assumere medici, soprattutto per alcune specializzazioni che oggi sono meno ambite e abbiamo ragionato anche con il ministro Giorgetti per poter identificare delle forme che facciano sì che magari i giovani scegliamo più facilmente le specializzazioni che oggi sono meno scelte. Su questo abbiamo fatto una campagna al ministero e il numero di giovani che si sono iscritti all'emergenza urgenza è aumentato del 12% rispetto allo scorso anno. Dopo di che non posso non dire da medico che uno se uno sceglie di fare il medico solo per guadagnare tanto, forse non ha ben capito la scelta che sta facendo. Sono sicuro che avremo un piano di assunzioni mettendo fine anche al fenomeno assurdo dei gettonisti che spesso si trovano in reparti cruciali e che spesso guadagnano tre volte di più rispetto a chi ha vinto un concorso pubblico”.

Il ministro ha inoltre fatto sapere che “ieri abbiamo avuto un incontro bilaterale con la viceministra della salute dell'India che era qui presente ad Ancona e abbiamo definito i dettagli operativi finali per poi arrivare alla definizione di un protocollo” per l’arrivo di infermieri indiani in Italia che possano sopperire alle carenze di personale italiano. Il confronto “riguardava in particolare il fatto che gli infermieri verranno dall'India in Italia debbano imparare l'italiano. Ci sarà quindi una piattaforma online più dei corsi fatti eventualmente dalle università: siamo in via di definizione. Abbiamo prima di altre nazioni identificato l'India perché hanno dei diplomi di qualità che possono essere riconosciuti dal nostro sistema accademico e ospedaliero e perché sono persone che sono già impiegate largamente in Italia. E poi anche perché c'è un grandissimo numero di operatori sanitari di qualità in India, quindi io sono certo che a breve finalmente avremo questo protocollo operativo che ci permetterà poi di tamponare la carenza di infermieri. Da un lato quindi procediamo nell'imminenza a prendere personale infermieristico da fuori, però stiamo già lavorando per far sì che la professione infermieristica diventi più attrattiva”.

Parlando del rischio sciopero dei medici paventato dai camici bianchi di famiglia, “chi è pagato poco in Italia più che i medici sono gli infermieri e quindi dobbiamo guardare con attenzione a questa categoria professionale che chiede non solo incentivi economici ma anche riconoscimenti professionali. Ricordiamo gli infermieri oggi in Italia hanno tutti una laurea triennale, il 50% anche una specialistica, vuol dire che sono stati 5 anni a studiare all'università e la medicina moderna ha bisogno di loro con mansioni diverse da quelle che magari avevano fino a cinquant'anni fa. Quanto ai medici di medicina generale siamo ovviamente disponibili a incontrarli come ho sempre ribadito, li ho sempre difesi ricordando come siano il primo presidio della sanità pubblica e coloro che conoscono meglio degli altri i loro pazienti. Credo che però dobbiamo affrontare il problema in maniera diversa e più moderna perché il medico di medicina generale che stava da solo nel suo studio fino a qualche tempo fa oggi credo che non sia più attuale”.

Interrogato sul nuovo piano pandemico, il ministro ha spiegato: “Stiamo lavorando per prevedere in Finanziaria le risorse necessarie, le Regioni ci avevano fatto una richiesta economica e quindi metteremo le risorse necessarie per l'approvazione finale da parte della conferenza Stato-Regioni. E’ un piano pandemico moderno, che guarda a tutte le possibili emergenze e quindi io sono certo che nella Finanziaria ci saranno le risorse per approvarlo e poi per averlo a disposizione di tutti di tutti”.



11 ottobre 2024
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