Convocare un tavolo tecnico per cancellare il payback sui dispositivi medici nella legge di bilancio. È la richiesta di Aforp, Confapi salute, università, ricerca, Confindustria Dispositivi Medici, Coordinamento Filiera, FIFO e PMI Sanità in una lettera congiunta inviata oggi al Ministro della salute, Orazio Schillaci, al Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, al Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti e al Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga.
In sintonia con quanto dichiarato nel Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029 - si legge in una nota della filiera - le sei Associazioni firmatarie riaffermano la volontà di lavorare insieme e con il Governo per la sostenibilità del sistema sanitario pubblico, identificando un progetto di governance necessario e improcrastinabile, nel quale venga ricompreso anche il tema dello 0,75%. Se non si cancella il payback, si legge nella lettera, si “continuerà inesorabilmente a creare disavanzi sempre più insostenibili per le Regioni, e a gettare le imprese del settore in una condizione di incertezza totale e costante, tale da causare la chiusura di molte imprese e il reale rischio che al SSN, ovvero alle singole Regioni, arrivino prodotti obsoleti e di scarsa qualità”.
“Ricordiamo – spiegano le sei sigle firmatarie della lettera - che la filiera industriale dei dispositivi medici è un comparto strategico, ovvero un patrimonio di grande valore in termini di occupazione, creazione di PIL, investimenti in ricerca, innovazione tecnologica, supporto professionale per la migliore gestione delle prestazioni, formazione degli operatori sanitari, che oggi è fortemente a rischio di sopravvivenza”.