Si intensifica l’azione del Governo per contrastare peste suina africana. La grande sfida nel lungo termine è arrivare all’eradicazione del virus come avvenuto in Sardegna, ma nel breve è rallentare un’epidemia che sta correndo veloce.
Arriva oggi l’Ordinanza n. 5 del Commissario straordinario alla PSA, Giovanni Filippini, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, che detta regole sempre più stringenti. E per contenere l’avanzata degli ungulati chiama a raccolta, forze armate, società concessionarie autostradali e Regioni. Oltre a coinvolgere allevatori, cacciatori e operatori zootecnici o faunistici e i cittadini in generale.
L’obiettivo è rafforzare le barriere stradali e autostradali o eventualmente costruire barriere ex novo, oltre a mettere in atto azioni per il depopolamento dei cinghiali selvatici.
Non solo, per sostenere le misure di contrasto, arrivano 13 milioni di euro per il 2025 con il decreto omnibus, approvato nella serata di ieri alla Camera. Fondi che saranno assegnati previa approvazione degli interventi che dovranno essere attuati dai vari attori chiamati in causa, da parte del Commissario straordinario.
Ma la sensazione è che si siano accumulati ritardi preoccupanti e che forse interventi spot non siano sufficienti. La legge 7 aprile 2022, n. 29 prevedeva già uno stanziamento di 10 milioni di euro per la messa in opera di recinzione o altre strutture di idonee al contenimento. Ma le misure non sembra siano state sufficienti, come certifica il documento dell’EUVET (squadra veterinaria di emergenza istituita dalla Commissione europea) dello scorso luglio, riferito alle zone ad alto rischio (Lombardia ed Emilia Romagna). “Il supporto finanziario insufficiente e sfide tecniche hanno ritardato la costruzione delle recinzioni, strumento efficace per limitare gli spostamenti dei cinghiali” si legge, e questo “nonostante i colleghi italiani abbiano già individuato i punti chiave in cui le recinzioni potrebbero impedire la diffusione della PSA, principalmente lungo le autostrade dove i fiumi si incrociano”. L’epidemia, aggiunge EUVET, sembra muoversi più velocemente delle misure di recinzione che potrebbero non avere l’effetto desiderato di fermare la diffusione della PSA nelle aree non infette. Si suggerivano quindi “molte più risorse finanziarie e umane per implementare tempestivamente le recinzioni come misura efficace di controllo delle malattie”.
In caso di costruzione di barriere ex-novo al di fuori della rete autostradale, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano interessate, entro 30 giorni dalla comunicazione dell’avvenuto collaudo da parte della società di committenza, prendono definitivamente in consegna, in relazione alla propria competenza territoriale, le opere realizzate dal Commissario straordinario alla PSA (ai sensi del decreto-legge 17 febbraio 2022, n.9). E ogni onere connesso alla gestione e alla manutenzione di queste opere “resta a carico della regione o della provincia autonoma interessata”.
L’attività di depopolamento degli ungulati è coordinata dalla struttura commissariale attraverso i gruppi Operativi Territoriali (Got) e può essere svolta da ditte specializzate appositamente incaricate, forze armate, polizia provinciale, operatori abilitati al controllo faunistico, ma anche da altre figure appositamente individuate e autorizzate dal Commissario straordinario alla PSA. Nel decreto Omnibus si specifica anche che “al fine di potenziare la ricerca delle carcasse nelle aree destinate al depopolamento intorno alle barriere artificiali deputate al confinamento dei cinghiali, il Commissario straordinario è, altresì, autorizzato a riconoscere un contributo, nel limite massimo di 150 euro per unità, in favore dei soggetti che, abilitati al contenimento con metodi selettivi, conferiscono carcasse nelle aree di stoccaggio o nei macelli autorizzati“. Viene quindi autorizzata la spesa di 1 milione di euro per l’anno 2025, che confluisce nella contabilità speciale intestata al Commissario straordinario.
E.M.