"L'Assegno unico universale (AUU) sostiene più di 6 milioni di famiglie (nel 2024, la media mensile dei beneficiari è stata 6.020.924), contribuendo ai costi legati a quasi 10 milioni di figli (9.854.566 il numero dei figli totali univoci nel 2024). Il Governo ha previsto nella sua prima legge di bilancio un aumento del 50 per cento per il primo figlio (per il primo anno e con limite ISEE) e dal terzo figlio in poi (fino a 3 anni di età e con limite ISEE), nonché un aumento del 50 per cento della quota forfettaria per le famiglie numerose, senza limiti ISEE e di età. La quasi totalità delle famiglie che percepisce l'assegno unico (92,3 per cento) ha ottenuto così un aumento medio di 719 euro annui. A beneficiare di più dell'aumento sono le famiglie più povere.
Ciò posto, compatibilmente con gli stringenti vincoli di bilancio, il Dipartimento per le politiche della famiglia si è fatta parte attiva per sostenere il potenziamento, anche in occasione della stesura della prossima legge di bilancio, di tutte le misure a favore della famiglia e della natalità".
Così il ministero del Lavoro in una risposta scritta all'interrogazione sul tema presentata da Marco Furfaro (Pd).
Di seguito la risposta integrale del ministero del Lavoro.
"Grazie Presidente.
L'aumento dell'assegno unico è comunque uno dei punti qualificanti il programma di Governo nell'ambito del «Sostegno alla famiglia e alla natalità» e attua in particolare i punti relativi ad «Aumento dell'assegno unico universale» e «Allineamento alla media europea della spesa pubblica per infanzia e famiglia».
L'Assegno unico universale (AUU) sostiene più di 6 milioni di famiglie (nel 2024, la media mensile dei beneficiari è stata 6.020.924), contribuendo ai costi legati a quasi 10 milioni di figli (9.854.566 il numero dei figli totali univoci nel 2024).
Il Governo ha previsto nella sua prima legge di bilancio un aumento del 50 per cento per il primo figlio (per il primo anno e con limite ISEE) e dal terzo figlio in poi (fino a 3 anni di età e con limite ISEE), nonché un aumento del 50 per cento della quota forfettaria per le famiglie numerose, senza limiti ISEE e di età. La quasi totalità delle famiglie che percepisce l'assegno unico (92,3 per cento) ha ottenuto così un aumento medio di 719 euro annui. A beneficiare di più dell'aumento sono le famiglie più povere.
Con riferimento al mese di luglio 2024, l'importo medio per figlio si attesta su 171 euro, comprensivo delle maggiorazioni applicabili, e va da circa 57 euro per chi non presenta Isee o supera la soglia massima (che per il 2024 è pari a 45.574,96 euro), a 224 euro per la classe di Isee minima (17.090,61 euro per il 2024). La cumulabilità con il nuovo Assegno di Inclusione rende peraltro questi strumenti particolarmente rilevanti nel contrasto della povertà infantile e nel sostegno alle famiglie meno abbienti.
Pertanto, nel periodo del Governo Meloni la percentuale di aventi diritto che richiedono la prestazione (take up) ha registrato una costante crescita, passando dall'89 per cento del 2022 al 93 per cento nel 2023; gli importi della misura sono stati rideterminati con l'adeguamento al tasso d'inflazione pari a 8,1 per cento nel 2023 e al 5,4 per cento nel 2024, coerentemente con quanto stabilito dalla previsione normativa; la quasi totalità delle famiglie che percepisce l'assegno unico (92,3 per cento) ha ottenuto un aumento medio di 719 euro annui, con un beneficio in particolare per le famiglie più povere, che inoltre possono cumulare l'AUU anche con il nuovo Assegno di Inclusione; nei due anni di Governo, l'investimento sull'assegno unico è aumentato passando dai 16 miliardi riparametrati del 2022, ai 18 nel 2023 sino ai circa 20 miliardi per il 2024.
Ciò posto, compatibilmente con gli stringenti vincoli di bilancio, il Dipartimento per le politiche della famiglia si è fatta parte attiva per sostenere il potenziamento, anche in occasione della stesura della prossima legge di bilancio, di tutte le misure a favore della famiglia e della natalità".