Misurazione delle prestazioni in lista di attesa su tutto il territorio nazionale, disponibilità di agende sia in regime SSN che ALPI, tempi di attesa in relazioni alle classi di priorità e verifica dei percorsi di tutela previsti dal Piano Nazionale Governo Liste di Attesa. Sono alcuni degli obiettivi della nuova Piattaforma Nazionale Liste di Attesa delle prestazioni sanitarie introdotta dal Decreto Liste d’attesa e di cui Qs è in grado di anticipare il decreto attuativo con le linee guida per la sua costruzione.
Ricordiamo che la Piattaforma Nazionale Liste di Attesa (PNLA) è istituita presso l’Agenas ed è finalizzata a realizzare l'interoperabilità con i Centri Unici di Prenotazione (CUP) relativi a ciascuna Regione e Provincia Autonoma.
Secondo quanto riportato nel testo, la Piattaforma si propone di garantire, a livello nazionale, li monitoraggio relativo alla:
- misurazione delle prestazioni in lista di attesa su tutto il territorio nazionale;
- disponibilità di agende sia in regime SSN che ALPI;
- tempi di attesa in relazioni alle classi di priorità;
- verifica dei percorsi di tutela previsti dal Piano Nazionale Governo Liste di Attesa;
- attuazione del regolamento di cui al decreto del Ministro della salute 23 maggio 2022, n. 77;
- appropriatezza e rispetto dei criteri RAO (Raggruppamenti di Attesa Omogenei).
“Attraverso lo sviluppo e l'implementazione della PNLA – si legge nel documento - , è possibile conseguire e concretizzare i seguenti benefici derivanti da un monitoraggio centralizzato e in tempo reale: Identificazione di aree di miglioramento al fine di garantire le cure necessarie in tempi adeguati ai pazienti. Miglioramento dell'allocazione delle risorse e dell'efficienza operativa, riducendo i tempi di inattività. Condivisione di informazioni chiare e aggiornate sui tempi di attesa, favorendo la trasparenza e la fiducia dei pazienti nei confronti del sistema sanitario. Incremento delle performance del servizio sanitario pubblico e maggiore copertura nell'ambito territoriale. Governare la modulazione dei tempi di attesa in relazione alle classi di priorità. Appropriatezza nell'accesso alle prestazioni, ni coerenza con i criteri dei Raggruppamenti di attesa omogenea (RAO)”.
Luciano Fassari