Per arrivare ad un'approvazione condivisa della riforma dell'accesso a medicina serviranno ancora alcuni correttivi. Se ne è parlato ieri in commissione Cultura al Senato. In particolare, nella seduta di ieri, due sono stati i principali nodi sollevati dalle opposizioni.
Pd e M5S in primo luogo hanno chiesto l'inserimento di una disposizione nel disegno di legge in esame volta a precisare che i corsi di studio di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria, oggetto di insegnamento nel primo semestre comune, non possano essere svolti o somministrati in alcuna forma da università telematiche. Vi sono corsi di laurea, come ad esempio quelli in scienze biologiche e in chimica, che potrebbero rientrare nell'ambito del semestre comune e che ai sensi della normativa vigente possono essere impartiti da università telematiche. Al riguardo si ritiene preoccupante che la formazione di studenti che proseguiranno gli studi in medicina sia affidata alle università telematiche.
Il secondo nodo riguarda la possibilità per gli studenti che non riescono ad accedere al secondo semestre di poter sostenere nuovamente gli esami di profitto del primo semestre.
Il presidente della commissione Sanità del Senato, Francesco Zaffini, ha fornito le sue rassicurazioni circa la propria disponibilità a svolgere un supplemento di istruttoria sulle questioni emerse, auspicando che si possa così giungere all'approvazione di un provvedimento ampiamente condiviso.
G.R.