Già in questi giorni di fine giugno il caldo inizia a colpire duramente larga parte del nostro Paese. Giornate da "bollino rosso", a causa delle alte temperature, sono previste questa settimana in diverse città. Per farsi trovare pronti e proteggere al meglio i più fragili, il Dipartimento di Prevenzione del Ministero della Salute ha diramato un circolare contenente alcune indicazioni per le Regioni.
Nel testo, firmato dal direttore generale Francesco Vaia, sono richiamati i seguenti punti:
1. Per fronteggiare al meglio gli effetti sulla salute, in particolare per i soggetti vulnerabili, è opportuno valutare la predisposizione di azioni organizzative che rafforzino l'ordinaria risposta alle richieste di assistenza sanitaria. Tra queste, è fortemente raccomandata l'attivazione del cosiddetto "codice calore" ovvero l'istituzione di un percorso assistenziale preferenziale e differenziato nei pronto soccorso.
2. Attivazione degli ambulatori territoriali 7 giorni su 7 sul periodo delle 12 ore.
3. Potenziamento del servizio di guardia medica.
4. Riattivazione delle Uscar per favorire l'assistenza domiciliare ed evitare l'accesso inappropriato nei pronto soccorso.
5. Promuovere la campagna di comunicazione predisposta dal Ministero della Salute e dalle competenti autorità regionali dandone la massima diffusione possibile.
La circolare annuncia inoltre la riattivazione da parte del Ministero della Salute del numero di pubblica utilità 1500, per fornire indicazioni e informazioni ai cittadini. Verranno infine resi disponibili giornalmente, sul sito del ministero, bollettini sulle ondate di calore per 27 città italiane.
"Stiamo tutti soffrendo il grande caldo", dice Vaia. "Pensiamo alle persone più fragili, agli anziani, che ne soffrono di più. Anche per questo motivo, come ministero, abbiamo emesso una circolare di invito alle Regioni di mettere in campo tutte le azioni necessarie a protezione delle persone fragili". A partire "dal 'codice calore' nei pronto soccorso, dal potenziamento dell'assistenza domiciliare, e quindi l'attivazione e il potenziamento della medicina di continuità assistenziale - la guardia medica - e anche nel rimettere in campo i medici delle Uscar che tanto bene hanno fatto durante la pandemia. Questo per far sì che, oltre all'offerta, ci sia anche una contrazione, ma anche una domanda appropriata, nei pronto soccorso".