Una "intollerabile e totale mancanza di attenzione e di controllo". Questo è quanto denunciato dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato in una lettera indirizzata al presidente di Aifa Robert Giovanni Nisticò. L'oggetto del contendere è quanto emerso la scorsa settimana da un articolo su La Repubblica in cui si raccontava come, in occasione di un evento inizialmente in programma il 21 giugno dal titolo ‘Aifa si presenta: un nuovo modello per accelerare l'accesso all'innovazione’, ospitato dal Ministero della Salute, sarebbe stato proposto alle aziende farmaceutiche “un contributo da 5, 10 o 20 mila euro” per sponsorizzare l'iniziativa. Nei giorni successivi, diversi parlamentari hanno presentato interrogazioni al ministero della Salute per chiedere chiarimenti su questo evento poi cancellato. Da qui la lettera di Gemmato per ottenere le informazioni necessarie sull'accaduto.
Nella missiva il sottosegretario sottolinea come appaia evidente che "questa inusuale modalità di riserva dei posti, svolta peraltro nella sede di una istituzione pubblica quale quella del Ministero della salute, rappresenta l’aspetto più increscioso e grave della vicenda anche tenuto conto della funzione di Aifa che come agenzia indipendente opera con finalità regolatoria e di vigilanza dell’intero settore del farmaco". Gemmato qui fa riferimento ad una “brochure” dove si indicava come l’accesso sarebbe stato gratuito fino ad esaurimento posti, evidenziando alle aziende che "dietro pagamento di 5, 10 e 20 mila euro avrebbero potuto ottenere la riserva rispettivamente di 1, 2 o 3 posti a sedere con relative riproduzioni dei loghi nell’area dedicata al coffe break adiacente alla sala del Ministero della salute nonché sul sito e sui materiali stampati e digitali dell’evento".
"Ho appreso, sempre dagli organi di stampa, che l’Aifa si è detta totalmente estranea all'organizzazione dell'evento e che la sua partecipazione era prevista a titolo completamente gratuito, che il Ministero avrebbe prima concesso e poi revocato l’uso della sala, che il Ministro non avrebbe mai ricevuto un invito e che l’evento non si terrà più - aggiunge il sottosegretario -. Il susseguirsi di queste notizie ha disegnato uno scenario che, ancora oggi, non mi consente di sapere se quanto accaduto corrisponda al vero né di definire la titolarità dell’iniziativa, le relative modalità di organizzazione e di svolgimento, né tantomeno di sapere quali siano i soggetti responsabili di sovrintendere ad ogni fase del processo di progettazione di questo evento".
"Sono certo che converrà sul fatto che, a prescindere da ogni altra considerazione, la vicenda ha generato comunque un danno rilevante al buon nome e alla credibilità delle istituzioni coinvolte e degli organi politici che le rappresentano e non ritengo tutto ciò in alcun modo tollerabile - si legge nella lettera -. Non avendo sufficienti informazioni in merito, posso solo supporre e augurarmi che l’organizzazione di questo evento, e soprattutto la modalità di riserva dei posti dietro pagamento di quote in danaro - che come detto ne rappresenta l’aspetto più grave - sia soltanto opera di una maldestra e inopportuna iniziativa di soggetti esterni che nulla hanno a che fare con Aifa".
Con toni sempre più duri, Gemmato sottolinea la "intollerabile e totale mancanza di attenzione e di controllo all’intero processo di organizzazione di un evento che avrebbe come scopo principale la presentazione della nuova organizzazione e struttura dell’Aifa e dei neo nominati vertici alle aziende farmaceutiche, alla presenza del massimo organo politico che rappresenta il dicastero e per giunta nella sede della medesima istituzione pubblica".
Da qui la richiesta di "immediati chiarimenti" sull’intera vicenda definendo "tutti i soggetti responsabili e a vario titolo coinvolti nei processi di organizzazione dell’evento con particolare riferimento agli eventuali soggetti istituzionali che hanno dato mandato di organizzare il medesimo. Ciò anche al fine di porre in essere ogni conseguente e necessaria iniziativa di competenza tenuto conto del compito di vigilanza sull’Aifa affidato al Ministero della salute".
Gemmato chiede infine trasparenza sull'eventuale effettivo versamento di contributi da parte delle aziende e, in caso di risposta affermativa, di chiarire "i dettagli della società o delle società che si presume abbiano avuto il compito di organizzare l’evento"; "se detti contributi siano stati effettivamente già pagati"; "a quale soggetto sarebbero stati versati"; "a quale soggetto sarebbero stati destinati e con quale scopo finale".