“Al di là delle mistificazioni della sinistra, i provvedimenti approvati oggi in consiglio dei ministri confermano gli investimenti reali che sta attuando il governo Meloni in favore della sanità. L’intento è sciogliere finalmente uno dei nodi più problematici, ossia le liste d’attesa. E lo si fa con l’introduzione di un’agenda unica di prenotazione, che integrerà tutte le prestazioni mediche disponibili nel pubblico e nel privato convenzionato, e con il divieto per i medici e per le strutture sanitarie di effettuare un numero di prestazioni in intramoenia maggiore rispetto a quelle nel pubblico. Dopo decenni di tagli alla sanità e di inerzia politica rispetto alle liste d’attesa infinite, questo Governo interviene davvero per migliorare la sanità pubblica. La sinistra per pudore farebbe bene a tacere”. Lo dichiara in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Raoul Russo, componente della commissione Sanità.
“Con il Decreto legge licenziato oggi in Consiglio dei Ministri siamo riusciti ad invertire la rotta e smentire chi ci accusava di aver tagliato il Ssn in mille pezzi e chi ci ha proposto riforme senza preoccuparsi di avere le coperture economiche necessarie, come ha fatto in questi giorni la segretaria del Pd Elly Schlein. Mi chiedo se costoro siano a conoscenza di come a livello internazionale il SSN sia visto come un esempio virtuoso di sanità pubblica. Ribadisco che questo è il governo che ha messo più soldi sulla sanità nella storia repubblicana. Sono numeri, non opinioni, e che ha legato quelle risorse alla soluzione di due problemi che nessuno aveva affrontato e cioè l'abbattimento delle liste d'attesa e la cronica carenza di medici e di personale sanitario. Da subito i cittadini potranno finalmente avere le prestazioni nei tempi che servono: se un paziente dovrà fare una risonanza magnetica, entro 72 ore finalmente vedrà risolto il suo problema. E questo verrà fatto tutto con il sistema sanitario nazionale. Si avrà un Cup unico regionale o infraregionale e il monitoraggio sulle liste d'attesa affidato all'Agenas, un ispettorato generale di controllo sull'assistenza sanitaria fino all'introduzione di visite ed esami il sabato e la domenica. Ma non finisce qui, perché per abbattere drasticamente le liste d'attesa c'è anche l'aumento della tariffa oraria del 20%, soprattutto per quanto riguarda quei servizi che presentano maggiori necessità delle prestazioni aggiuntive e 100 milioni di euro per avvalersi di specialisti ambulatoriali interni per recuperare le liste d'attesa. Il Dl agisce in emergenza con misure ad hoc per dare risposte immediate ai cittadini che non possono più attendere oltre, ma visto che come governo agiamo con una visione di legislatura interveniamo anche con un Ddl che potrà avvalersi dell’aiuto del Parlamento e del dibattito politico che ne scaturirà. Spiacciono i retroscena letti in queste ore che sono, forse, più frutto di un clima elettorale che non di un reale antagonismo tra Regioni e Governo. Confido che si manterrà o aumenterà il livello di interlocuzione che c’è stato sino ad oggi tra Stato e Regioni le quali hanno potuto contare su un rappresentante presente nei gruppi di lavoro. Quella che il governo ha presentato è una novità che si attendeva da decenni e quindi, forse, è normale un pò di preoccupazione e di tensione nel momento che si leggevano indiscrezioni o bozze, che mai andrebbero commentate. Ora che le norme sono sul tavolo credo che l’intero sistema sanitario nazionale e regionale si metteranno al lavoro per garantire agli italiani la sanità d’eccellenza che siamo e rappresentiamo”. Così il senatore di Fratelli d’Italia Franco Zaffini, presidente della Commissione Sanità e Lavoro di Palazzo Madama.