"C'è una sola buona notizia in questa storia: l'insistenza e la determinazione con cui il Partito Democratico ha portato al centro dell'agenda politica la
situazione della sanità e le difficoltà di tante persone nell'ottenere risposte dal Ssn hanno costretto il governo Meloni a prendere un provvedimento partendo dalle liste d'attesa. E siamo contenti che il governo si appresti a copiare alcune nostre proposte, come l'istituzione di Cup unici regionali o
infraregionali, che gestiscano cioè unitariamente le agende dei servizi pubblici e del privato convenzionato. Le buone notizie finiscono qui. Il bicchiere infatti non è nemmeno 'mezzo pieno', bensì completamente vuoto".
Lo afferma Marina Sereni, responsabile Salute e sanità nella segreteria Pd.
"Se le anticipazioni del ministro Schillaci si confermeranno - e sempre che il Mef dia il via libera alle misure previste nella bozza di decreto in discussione oggi al CdM - siamo di fronte ad un'autentica presa in giro. Un provvedimento non concordato con le Regioni, che, anziché andare alla radice del problema delle liste d'attesa, prosegue con scelte fallimentari, come aumentare l'acquisto di prestazioni dal privato convenzionato, senza prefigurare la svolta necessaria su risorse e assunzioni nella sanità pubblica. Infatti - aggiunge - tutte le altre misure di sostanza - tra cui il tante
"Promettere ambulatori aperti nel fine settimana senza metterci soldi e professionisti non è una cosa seria, è uno spot elettorale, un insulto per i lavoratori e le lavoratrici della sanità che non ce la fanno più, un gioco cinico sulla pelle delle persone che hanno bisogno di cure e non
sono abbastanza ricchi da rivolgersi al privato. Meloni ci ripensi! Approvare con noi la Legge Schlein per dare le risorse e il personale, indispensabili alla sanità pubblica, è l'unica via per andare incontro davvero ai bisogni e ai problemi dei cittadini", conclude Sereni.