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Commissione inchiesta Covid. In Affari sociali la maggioranza al primo voto non riesce a dare il mandato alla relatrice. È bagarre, e l’opposizione abbandona i lavori


Al momento del voto per il mandato alla relatrice il risultato si è bloccato su 11 pareri a favore e 11 contrari. E dunque nessun mandato a riferire in aula. A quel punto scoppia una bagarre. Dopo circa mezz’ora la maggioranza indice nuova votazione. Questa viene letta come un "gravissimo colpo di mano" da parte dell'opposizione che abbandona la commissione e non partecipa al voto. La maggioranza difende la leggittimità del suo operato ma in Aula le opposizioni si appellano al presidente Fontana per il "ripristino della correttezza del voto".

17 GEN -

Caos oggi pomeriggio in commissione Affari Sociali alla Camera. L'oggetto del contendere la proposta di legge per l'istituzione di una commissione d'inchiesta sulla gestione del Covid. Al momento del voto per il mandato alla relatrice il risultato si è bloccato su 11 pareri a favore e 11 contrari. E dunque nessun mandato a riferire in aula.

A quel punto scoppia una bagarre. Dopo circa mezz’ora la maggioranza indice nuova votazione. Questa viene letta come un "gravissimo colpo di mano" da parte dell'opposizione che abbandona la commissione e non partecipa al voto.

"È gravissimo il colpo di mano eseguito della maggioranza in Commissione Affari Sociali, dove ha prima registrato un clamoroso flop sull’istituzione della Commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid e ha poi modificato in corso d’opera le regole per ottenere il risultato voluto. Il mandato al relatore a riferire in Aula era stato infatti bocciato dalla Commissione, con un duro colpo alle aspirazioni del centrodestra di mettere in piedi questa vergognosa caccia alle streghe nei confronti di chi ha condotto il Paese attraverso la pandemia. A quel punto, con una gravissima decisione, la maggioranza ha fatto ripetere il voto, cercando di rimediare alla figuraccia con un autentico colpo di mano. Per questo motivo, abbiamo deciso di abbandonare l’Aula per protesta”, commentano i deputati del M5S.

A difendere la legittimità dell'operato della maggioranza è stato Luciano Ciocchetti che presiedeva i lavori della Commissione Affari sociali sul voto contestato: "Ho avuto difficoltà a individuare il numero dei votanti, non ho proclamato il risultato e ho chiesto immediatamente ai segretari di venire ai banchi della presidenza per effettuare immediatamente la controprova della votazione. La confusione di chi era sulla porta o altrove ha creato difficoltà. Credo non sia stata compiuta nessuna violazione del regolamento da parte di chi presiedeva nei confronti dell'opposizione, il fatto di non aver votato dimostra il rispetto del ruolo terzo che il presidente porta avanti".

Ma non finisce qui. Le opposizioni intervengono nell'Aula della Camera e si rivolgono direttamente al presidente Lorenzo Fontana, perché "ripristini la correttezza del voto" sulla Commissione Covid. Il primo a rivolgersi al presidente Fontana è stato Paolo Ciani a nome del Pd, alla cui richiesta si sono aggiunti Azione, Avs e M5S.


"La maggioranza - ha detto Elena Bonetti - non ha avuto i numeri e l'ha ripetuta con un atto di forza. Un fatto inaccettabile. Ci appelliamo al presidente Fontana perché ripristini quello che è stato un voto regolare. Non vorrei aprissimo a un precedente per cui, quando un voto non rispetta la volontà della maggioranza, si rivota. Questa non è democrazia".

Per Luana Zanella (Avs) si tratta di "una ferita alle istituzioni e anche alle relazioni tra noi".

Quindi Francesco Silvestri, capogruppo M5S alla Camera: "Quello che è successo oggi in Commissione è un dato politico, quello che esce oggi è che in Commissione non c'era la maggioranza e voi, politicamente, avete perso".

G.R.



17 gennaio 2024
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