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Verso la manovra. Lorenzin e Speranza: “Trovare risorse per la sanità”


I due ex Ministri della Salute del Pd: “L’attuale governo sta invertendo il trend di crescita. Speriamo che almeno le richieste del ministro Schillaci vedranno la luce o se la sanità sarà l’agnello sacrificale di questa manovra”.

25 SET -

“Scuola e salute stanno insieme, senza l’una non c’è l’altra ed entrambe segnano il futuro dell’Italia. Dall’investimento in queste aeree dipenderà lo sviluppo economico e la sostenibilità dell’Italia, ma anche la tenuta sociale e democratica del Paese” ha dichiarato Beatrice Lorenzin, vicepresidente del gruppo PD al Senato ed ex Ministra della Salute all’evento "Crea! L'Italia che faremo. “Per affrontare i nodi della sanità - ha proseguito la senatrice - servono 7 miliardi. Solo così potremmo garantire le erogazioni delle prestazioni dei Lea, l'accesso alle terapie innovative, la riduzione strutturale delle liste d'attesa e il personale sanitario”. “Investire sul capitale umano - ha precisato - è fondamentale. Senza ricercatori e operatori sanitari di qualità l'intero sistema crolla. Se non si riesce a trovare 7 miliardi almeno si dia seguito alla richiesta delle regioni: 4 miliardi per coprire il debito da Covid, tamponare l'inflazione ed iniziare ad affrontare il PayBack dei dispositivi medici. Non sono risorse impossibili da trovare all'interno di un bilancio dello stato, e vanno stanziati per finanziare riforme strutturali in prevenzione, programmazione e innovazione e ricerca!”. “Infine non dimentichiamoci, dei 20 miliardi di investimenti del PNRR, risorse vitali per la riforma della medicina territoriale, quindi non solo edilizia sanitaria, ma anche innovazione, strumenti per la diagnostica e digitalizzazione dei sistemi sanitari per favorire l’interoperabilità delle Regioni. Solo così non aumenteranno le insopportabili disuguaglianze sociali e di salute” - ha concluso.

“Si ascolti il ministro Schillaci quando chiede almeno 4 miliardi per il Servizio Sanitario Nazionale e lo dico dall’opposizione, perché non ci sono colori politici quando si parla di salute”, ha dichiarato Roberto Speranza, deputato PD-IDP ed ex Ministro della Salute.

“Da ministro, sono riuscito a portare il Fondo sanitario nazionale sopra al 7 per cento del Pil, mentre l’attuale governo sta invertendo il trend di crescita. Speriamo che almeno le richieste del ministro Schillaci vedranno la luce o se la sanità sarà l’agnello sacrificale di questa manovra. Non abbiamo bisogno di cerotti per il SSN, ma di un finanziamento strutturale, in linea con la media dei Paesi dell’Europa”, ha proseguito Speranza.

“È un fatto importante che il PD abbia riportato al centro dell’agenda politica il tema della sanità, è un’iniziativa che approvo in toto, con la quale il partito si riappropria dei grandi temi sociali. Dobbiamo far capire che siamo quelli che difendono il SSN, quelli che non accettano una privatizzazione strisciante della Sanità che permetterà solo ai ricchi le cure, lasciando indietro i meno fortunato. Dobbiamo batterci per l’universalità della Sanità, così come è scritto, nero su bianco, sulla Carta Costituzionale”, ha concluso.

"Siamo di fronte a una grave crisi di sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale, con conseguenze tangibili sulla vita degli italiani, i quali non riescono spesso a prenotare un esame o un intervento chirurgico, costretti quindi a ricorrere al privato. È evidente che la politica deve fare delle scelte importanti, soprattutto rispetto al finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale, visto che abbiamo un gap enorme rispetto alla media dei Paesi europei o dell'Ocse". Ha detto Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe, intervenendo alla due giorni. "Va anche rilevato che l'esigibilità dei livelli essenziali d'assistenza in Italia oggi è sostanzialmente caratterizzata da una profonda frattura tra Nord e Sud e noi, come Fondazione Gimbe, abbiamo chiesto di espungere la Sanità dalla legge sul regionalismo differenziato - ha aggiunto il presidente della Fondazione Gimbe - Infine bisogna tenere alta l'attenzione sul Pnrr perché di fatto non può essere la stampella del Servizio Sanitario Nazionale, la politica deve crederci, deve utilizzare al meglio queste risorse, ma le recenti rimodulazioni richieste dal governo sembrano in qualche maniera voler smontare l'impianto originale", ha concluso Cartabellotta



25 settembre 2023
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