“A volte in passato si sono assunte posizioni un po' troppo rigide. Le infezioni e il Covid in particolare, vanno invece valutate e affrontate di volta in volta, perché parliamo di un virus che continua a cambiare. Ogni settimana va valutata la situazione affinché la politica possa poi prendere eventuali decisioni. Tenendo anche conto dei risvolti economici e sociali che queste possono avere”. È quanto afferma il neo commissario dell’Istituto e futuro presidente dell’Iss, Rocco Bellantone in un’intervista a ‘La Stampa’.
“La prima cosa che ho fatto – ha detto - è stato preparare una riunione con l'eccezionale team che in Istituto se ne occupa per fare il punto. Una cosa è sicura: non dobbiamo abbassare la guardia”.
Ma Bellantone si difende anche dalle critiche per la parentela con il sottosegretario Fazzolari: “Questa cosa della parentela mi fa un po' ridere visto che è di quinto grado: abbiamo solo un bisnonno in comune e ci saremo incontrati nella vita due o tre volte. Mi infastidisce il fatto che si vada alla ricerca di pettegolezzi anziché andare a sfogliare un curriculum che ha le carte in regola per ricoprire il ruolo di commissario. Il mio h-index, l'indice che quantifica la prolificità e l'impatto scientifico delle pubblicazioni è tra i più alti in Italia. Ho presieduto in passato la prima sezione del Consiglio superiore di sanità e non mi risulta sia stato per qualche legame di parentela”.
E poi sull’Iss che Bellantone definisce “un tempio della ricerca che va conservato, difeso e potenziato quanto più possibile”. E ancora sulle altre sfide oltre il Covid: “Una sicuramente è già tra noi. E' l'antibiotico-resistenza generata dagli errori del passato dovuti non solo a un uso improprio degli antibiotici ma anche a una eccessiva ospedalizzazione A volte le persone vogliono essere ricoverate più a lungo senza calcolare che gli ospedali sono uno dei luoghi di maggiore diffusione delle infezioni. Per combattere l'antibiotico-resistenza credo sarà fondamentale una maggiore collaborazione tra medici di famiglia e ospedalieri”.
Infine, data la scarsità d’investimenti pubblici nella ricerca Bellantone non chiude al privato: “Si, purché sia sempre a tutela del bene primario di un sistema sanitario socialmente alla portata di tutti. All'Iss ho trovato partnership a guida pubblica che dimostrano come la collaborazione pubblico-privato sia una strada percorribile”.