Entra sempre più nel vivo il lavoro che condurrà alla Legge di Bilancio. In attesa di sapere l’andamento dei conti e quindi le risorse reali a disposizione l’obiettivo è sempre quello di trovare altri 2-2,5 mld in aggiunta ai 2,3 mld in più già previsti dalla scorsa manovra. Ma oltre alle cifre è iniziato anche il lavoro sulle misure. In primis le risorse per il personale. Al momento le ipotesi in campo sono quelle di una decontribuzione delle prestazioni aggiuntive o del salario accessorio o, in alternativa, un aumento diretto in busta paga.
Si lavora anche per risolvere il nodo payback dispositivi medici. Se per quanto riguarda il 2015-2018 viene confermata la quota di 1,1 mld a carico delle aziende il Governo sta cercando risorse per chiudere la partita 2019-2022 e anche per alzare il tetto di spesa in modo graduale nei prossimi 3 anni come avevamo anticipato a giugno.
Ma non solo risorse in più. L’Esecutivo punta anche ad una spending review anche per finanziare alcune misure come l’aumento delle ore per gli specialisti ambulatoriali da impiegare nelle Case della Comunità, l’innalzamento del tetto di spesa per gli acquisti di prestazioni dal privato e anche per dare il via alla dipendenza per i giovani medici di medicina generale.
Tra le misure di revisione della spesa a quanto si apprende si punta a riprendere il capitolo sull’appropriatezza prescrittiva finito su un binario morto qualche anno fa dopo una furiosa polemica tra il Ministero della Salute e i medici.
Altra misura allo studio è quello di una razionalizzazione sull’uso dei posti letto e delle sale operatorie il cui impiego vedrebbe molte differenze tra le varie strutture. Infine, si pensa anche una migliore gestione degli acquisiti attraverso un rafforzamento delle Centrali di acquisto regionali e una loro maggiore sinergia con il Ministero.
L.F.