“Nessuna preoccupazione. Semmai dobbiamo avere un senso di responsabilità e di prudenza. I cittadini hanno dimostrato di averli negli anni scorsi, bisogna continuare su questa strada. Non abbiamo bisogno di costrizioni, che tra l'altro si sono dimostrate molto improduttive. Pensi alla quarta o la quinta dose di vaccino: sono state un flop. Dobbiamo abituarci a convivere col Covid”. Parole di Francesco Vaia, Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute intervistato da Corriere della Sera, Libero e Qn predica calma sull’aumento dei casi: “È un aumento atteso. Dopo ogni estate viene osservato un rialzo. I numeri però sono ben diversi dagli scorsi anni”.
Il focus quindi dev’essere quello di proteggere i fragili e gli anziani: “Partiamo dal presupposto che il Covid può diventare una malattia severa quando colpisce persone fragili. Sulla base di questa priorità, si raccomanda di mettere in atto misure di prevenzione per evitare che i pazienti più suscettibili vengano in contatto con altri pazienti e operatori contagiosi. Regioni e società scientifiche sono d'accordo sulle nuove indicazioni”.
Riguardo alle nuove varianti poi sottolinea: “Tutte derivano da Omicron che ben conosciamo. I virus devono sopravvivere all'ambiente e nel tempo perdono aggressività, guadagnando in contagiosità. Così sta succedendo. Il SarsCoV-2 resta comunque insidioso, lo ripeto, per anziani e fragili”.
E poi sottolinea: “Anche l'influenza per giovani e persone in salute non è una malattia problematica. Lo è invece per certe categorie di cittadini alle quali infatti raccomandiamo la vaccinazione”.
Ma Vaia risponde anche ai timori dei presidi: “Per la scuola abbiamo tante volte parlato di interventi strutturali, vediamo in settimana con la ripresa dell'anno scolastico di fare un punto su quello che è stato fatto finora. Ma evitiamo allarmismi. Noi adesso abbiamo gli strumenti per la tutela e in questo momento sono sufficienti”.