er le campagne di vaccinazione autunnali/invernali, i Paesi dovrebbero prendere in considerazione campagne di vaccinazione combinate contro la malattia Covid-19 e l'influenza, poiché questo approccio potrebbe essere più efficiente in termini di somministrazione, logistica e di costi; se si intraprende una campagna di vaccinazione Covid-19 in primavera è necessario prevedere un tempo adeguato tra la campagna primaverile e quella autunnale".
Così il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, rispondendo in Commissione Affari Sociali alla Camera all'interrogazione sul tema presentata da Elena Bonelli (Az-Iv).
Di seguito a risposta integrale del sottosegretario Gemmato.
"Con riferimento al quesito posto dall'interrogante, si rappresenta che l'Italia dispone attualmente di ampie scorte di tutti i vaccini attualmente autorizzati dall'EMA, sia di quelli basati sulla tecnologia a m-RNA che di quelli a base proteica. Tali scorte assicurano la copertura di tutta la popolazione a maggior rischio nel caso si intendesse procedere ad una campagna vaccinale in vista di una possibile recrudescenza annuale della epidemia di COVID-19.
In particolare sono state identificate due principali categorie, rispettivamente per la somministrazione della seconda dose o di ulteriori dosi di richiamo (per categorie di persone che hanno già ricevuto una seconda dose di richiamo con vaccino a mRNA monovalente, una volta trascorsi almeno 120 giorni dalla stessa o dall'ultima infezione da SARS-CoV-2):
seconda dose: persone di 60 anni e più, persone di 12 anni e più con fragilità motivata e operatori sanitari, donne in gravidanza;
ulteriore dose: persone dagli 80 anni in su, ospiti delle strutture residenziali per anziani, persone dai 60 anni in su con fragilità motivata.
Le priorità e i fattori da considerare nella preparazione e nell'attuazione delle nuove strategie vaccinali, includono:
la copertura delle lacune nella copertura vaccinale del ciclo primario e dei booster raccomandati;
la possibilità di combinare le campagne di vaccinazione contro COVID-19 e influenza;
l'implementazione di strategie di comunicazione efficaci per promuovere l'assunzione di dosi di richiamo ove indicate. Al tempo stesso, le campagne informative dovrebbero essere indirizzate anche a incentivare l'uso dei vaccini anti-influenzali per le persone a rischio.
Queste raccomandazioni si basano sulla dichiarazione congiunta dell'ECDC e dell'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA).
Il Ministero della salute aggiorna periodicamente le strategie vaccinali in base al rilascio di autorizzazioni di nuove formulazioni da parte di EMA e AIFA, alla loro disponibilità e alla situazione epidemiologica.
Più di recente il documento «European Centre for Disease Prevention and Control. Interim public health considerations for COVID-19 vaccination roll-out during 2023. 5 April 2023. Stockholm: ECDC; 2023», contiene le raccomandazioni per l'anno 2023, di seguito esposte:
gli sforzi di vaccinazione dovrebbero concentrarsi sulla protezione delle persone di età superiore ai 60 anni e di altri individui vulnerabili indipendentemente dall'età durante la stagione autunnale/invernale;
per massimizzare la protezione individuale, l'offerta della vaccinazione COVID-19 durante la primavera del 2023 ai soggetti di età superiore agli 80 anni e ad altri adulti vulnerabili, indipendentemente dall'età, dovrebbe essere presa in considerazione. Questo potrebbe avere un effetto sostanziale a livello di popolazione, se si prevede un'elevata adesione;
per le campagne di vaccinazione autunnali/invernali, i Paesi dovrebbero prendere in considerazione campagne di vaccinazione combinate contro la malattia COVID-19 e l'influenza, poiché questo approccio potrebbe essere più efficiente in termini di somministrazione, logistica e di costi;
se si intraprende una campagna di vaccinazione COVID-19 in primavera è necessario prevedere un tempo adeguato tra la campagna primaverile e quella autunnale.
Inoltre, per fornire raccomandazioni sempre aggiornate, l'OMS effettua un monitoraggio continuo sulla situazione epidemiologica.
In considerazione degli elementi sopra descritti, la discussione sulle modalità ed i tempi di prosecuzione della campagna vaccinale è attualmente in corso sia in Europa che nel nostro Paese. In ogni caso le necessarie dotazioni di vaccini sono già disponibili, sia a livello regionale che di scorte nazionali e quindi potranno essere messe a disposizione immediatamente, in caso di necessità, senza tempi tecnici di attesa.
Il previsto passaggio dal 1° luglio 2023 delle competenze sulle Campagne vaccinali per il COVID-19 dalla Unità di Completamento della Campagna Vaccinale (ex Struttura Commissariale) al Ministero della salute, consentirà un'ulteriore semplificazione della catena di comando e la sinergia con le altre attività di profilassi delle malattie infettive. Ciò vale in particolare per le campagne di vaccinazione anti-influenzali, per le quali da molti anni il Ministero della salute ha in atto una costante interlocuzione con le Amministrazioni regionali, che a loro volta hanno già in essere da tempo piani e percorsi organizzativi che consentono di raggiungere in modo capillare la popolazione a maggiore rischio, ampiamente sovrapponibile a quella a maggiore rischio per il COVID-19".
Elena Bonetti (Az-Iv), ringraziando il sottosegretario per la risposta, si dichiara non pienamente soddisfatta. Sottolinea che sul tema della campagna vaccinale di contrasto al Covid-19 il Governo continua a utilizzare un linguaggio timido e dimesso, caratterizzato dall'uso del modo verbale condizionale, che certo non aiuta, e che evidentemente non ha aiutato nell'andamento della campagna vaccinale primaverile, che infatti si è rivelata un insuccesso.
Invita caldamente l'Esecutivo ad assumere un comportamento diverso in vista della campagna autunnale. Al riguardo evidenzia come l'atteggiamento, anche comunicativo, delle istituzioni nazionali possa risultare decisivo, da una parte nel convincere la popolazione fragile a vaccinarsi, e dall'altra a evitare che si ripetano la frammentazione e la disorganicità che si sono registrate, anche nel recente passato, nei comportamenti tenuti nei diversi livelli territoriali coinvolti. A tale ultimo proposito, confida che un'occasione per fare chiarezza sia costituita dalla prossima approvazione del Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV) 2023-2025, proprio in queste ore all'esame della Conferenza Stato-regioni, per il raggiungimento della necessaria intesa.