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Schillaci: “Transizione digitale chiave di volta per superare fragilità territoriali e disparità”

di E.M.

Per il ministro, intervenuto questa mattina al Digital Health Forum “La sanità digitale può davvero assicurare un cambio di passo verso l’innovazione e l’appropriatezza del ‘sistema salute’. E la raccolta di dati è un fattore chiave per la trasformazione digitale in campo sanitario, oltre che strategica per programmazione sanitaria, promozione della ricerca e prevenzione delle malattie

19 APR -

“Sono del tutto convinto che la transizione digitale sia la chiave di volta per superare le tante fragilità territoriali e le disparità esistenti, oggi più che mai inaccettabili in una nazione come l’Italia che si distingue nel mondo per un servizio sanitario fondato sui principi di universalità, uguaglianza ed equità”.

Così il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto questa mattina al Digital Health Forum.

In uno scenario in cui la sfida è costruire una sanità sempre più innovativa, ha sottolineato il ministro, “la sanità digitale può davvero assicurare un cambio di passo verso l’innovazione e l’appropriatezza del ‘sistema salute’ favorendo un’assistenza personalizzata e una virtuosa integrazione tra ospedale e territorio, ma anche sostenendo azioni di prevenzione e programmazione sanitaria in linea con i bisogni di salute della popolazione”.

E le leve sulle quali agire sono la diffusione dell’utilizzo della telemedicina, il potenziamento del fascicolo sanitario elettronico, la digitalizzazione e l’ammodernamento tecnologico degli ospedali, e il rafforzamento dell’infrastruttura e degli strumenti di data analysis del Ministero della Salute: “Per questo – ha ricordato il ministro – stiamo portando avanti con celerità le iniziative previste dal Pnrr” finalizzate proprio alla loro messa a terra.

Tante quindi le azioni che il ministero sta portando avanti e che Schillaci ha illustrato.

Il ruolo strategico della Telemedicina. In futuro, la telemedicina avrà un ruolo sempre più strategico, ha quindi aggiunto Schillaci, soprattutto nell’ambito dell’assistenza domiciliare, attraverso il ricorso a servizi quali il teleconsulto, la televisita, la teleconsulenza sanitaria, il telemonitoraggio e la teleassistenza: “Proprio il mese scorso è stato pubblicato il decreto di ripartizione delle risorse fra le Regioni per potenziare l’assistenza domiciliare, che nel 2026 dovrà coprire almeno il 10% della popolazione degli over 65 e dovrà saper sfruttare nel migliore dei modi le possibilità offerte dalle nuove tecnologie. Gli assistiti dovranno essere almeno 800 mila in più rispetto ai pazienti che attualmente beneficiano dell’assistenza domiciliare. Si tratta di un intervento particolarmente significativo se si considera che siamo una delle popolazioni più longeve al mondo, insieme al Giappone”.

Un tassello indispensabile per favorite la sanità digitale è la Piattaforma nazionale di Telemedicina, un progetto che, grazie alla collaborazione di Agenas, pone l’Italia all’avanguardia rispetto alle altre nazioni europee: “Grazie alla piattaforma – ha spiegato Schillaci – i professionisti sanitari potranno infatti disporre di nuovi strumenti per operare efficacemente in ogni processo individuale e multi-disciplinare e al contempo verrà migliorata l’accessibilità dei pazienti alle cure e alle prestazioni, con un significativo alleggerimento della pressione sugli ospedali e sui Pronto Soccorso”.

In cantiere c’è poi anche il Portale nazionale per la diffusione della telemedicina, che il ministero della Salute sta realizzando e - insieme al Mef, Regioni, Agid e il Dipartimento per la Trasformazione Digitale - l’Anagrafe Nazionale degli Assistiti che, ha detto il Ministro “costituirà l’anagrafe unica di riferimento sull’intero territorio nazionale e sarà anche l’elemento abilitante per il completamento del Fascicolo Sanitario elettronico, strumento che migliorerà la capacità di erogazione e monitoraggio dei Lea. Infatti, avere in un unico fascicolo tutti i dati permetterà di accedere alla storia clinica completa di una persona quando questa si reca dal proprio medico di famiglia o in ospedale. E questo ovviamente dà grandi aperture per una reale modernizzazione del sistema”.

Dati fattore chiave. Strategico per una corretta governance del Ssn è anche il rafforzamento del sistema di raccolta e analisi dei dati: “I dati, infatti, sono un fattore chiave per la trasformazione digitale in campo sanitario e sono strategici per la programmazione sanitaria, la promozione della ricerca, la prevenzione delle malattie. Un’assistenza centrata sulla persona” ha aggiunto il ministro.

Inoltre per il ministro la digitalizzazione della sanità consentirà di sollevare i medici dai “tanti, troppi oneri burocratici che sottraggono tempo prezioso alla cura dei pazienti”.

“L’evoluzione tecnologica, voglio ribadirlo – prosegue Schillaci – è una potenzialità da sfruttare in maniera appropriata per mettere insieme il binomio qualità e innovazione. A tal proposito, la Missione 6 prevede anche significativi investimenti per l’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero, per rendere gli ospedali più sicuri e sostenibili”.

Insomma, ha chiosato il ministro “la sfida è proprio quella di rendere il sistema resiliente e sostenibile nel tempo, costruendo nuovi modelli organizzativi in grado di adattarsi ed evolversi in base al contesto, alle questioni emergenti e alle nuove e tante frontiere della medicina. Così potremo rilanciare e modernizzare non solo la sanità ma la nostra Nazione nel suo complesso. Sono certo che con la collaborazione di tutti raggiungeremo i traguardi che ci siamo posti”.


“Insieme ai progetti del PNRR – ha detto il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani - serve una visione complessiva per la trasformazione digitale del sistema sanitario che coinvolga tutti gli stakeholders e le istituzioni e renda attrattivo il Paese, basato su 4 assi:

  1. data health strategy, con la creazione di un’autorità di governance che abiliti l’uso secondario dei dati e lo sviluppo di un sistema di Real World Evidence.
  2. Progetto nazionale di formazione delle nuove competenze digitali per tutti gli operatori della sanità, per i pazienti e per i caregivers
  3. Standardizzazione delle infrastrutture e dei servizi digitali di salute: attraverso procedure di validazione si può dare accesso ai pazienti, in modo equo e in tutta Italia, a nuove terapie. La Germania nel giro di 2 anni è diventato il Paese di riferimento nel campo dei Digital Therapeutics, superando anche gli USA, grazie ad una legge ed un sistema di autorizzazione semplificato (fast track) che ha favorito l’immissione sul mercato di 40 nuove terapie digitali. Ad oggi in Italia non abbiamo un sistema per rendere accessibili e rimborsabili questo tipo di terapie. Per questo presenteremo già nei prossimi giorni una proposta di Farmindustria.
  4. Strumenti di Partnership Pubblico Privata (industriale, per la R&S e nei servizi al paziente”.



E.M.



19 aprile 2023
© Riproduzione riservata

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