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Decreto Balduzzi. Approvato emendamento Idv che tutela farmacisti da farmatruffe


I farmacisti condannati in primo grado per truffe a danno del Ssn vedranno congelata la propria licenza fino all’ultimo grado di giudizio. Finito il quale se assolti resteranno proprietari, se invece saranno condannati perderanno la licenza. Lo prevede l’emendamento Palagiano approvato in Commissione. 

10 OTT - Mentre al Senato si discute sul decreto anticorruzione, Antonio Palagiano (Idv) è riuscito a far approvare oggi in commissione Affari Sociali della Camera un emendamento all’articolo 11 al Decreto Balduzzi che prevede il congelamento della licenza del farmacista condannato in primo grado per truffa a carico del Servizio sanitario nazionale. In particolare, l’emendamento 11.01 stabilisce che una volta esauriti tutti i gradi di giudizio, il farmacista in caso di assoluzione torni proprietario ma, viceversa, se condannato, perda la licenza.
 
La ratio di questo emendamento, “che inizialmente non ha avuto il consenso dei relatori, che si sono opposti - spiega Palagiano, - sta nel fatto che il Decreto Balduzzi prevedeva già, in una prima bozza, la decadenza della titolarità in caso di condanna del farmacista passata in giudicato”. Questo tuttavia, secondo Palagiano, non era sufficiente. “Il problema che mi sono posto è che, come si dice, 'in Italia, fatta la legge trovato l’inganno'" In pratica, spiega Palagiano, la vecchia formulazione della norma permetteva a quei farmacisti, "pochi per la verità, di vendere la farmacia o trasferirla a un prestanome quando la sentenza passava in giudicato, vanificando in questo modo il presupposto”.
 
In questo modo quindi, sottolinea il deputato dell'Idv, "si tutelano anche i farmacisti dalle farmatruffe" messe in atto da altri farmacisti colpiti da provvedimenti giudiziali.

A dire il vero l’emendamento, dopo molte insistenze da parte di Palagiano, anche perché il ministro inizialmente aveva espresso parere conforme a quello dei relatori, per essere approvato è stato riformulato prevedendo la condanna di primo grado anziché il rinvio a giudizio, come inizialmente espresso.

10 ottobre 2012
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