Decreto Balduzzi. Torluccio (Uil Fpl): “Fumoso e demagogico. Parlamento corregga”
Critiche soprattutto alla riforma delle cure primarie e all’assenza delle professioni sanitarie. Per il segretario generale della Uil Fpl, se il provvedimento del ministro della Salute non subirà modifiche nel corso dell’iter parlamentare, “l’effetto finale potrebbe peggiorare l’esistente”.
18 SET - “L’iter travagliato del provvedimento ancora prima della sua emanazione riflette la sua natura di vero e proprio zibaldone di materie sul quale si sono scatenate le lobby in difesa dei rispettivi e variegati interessi”. Ad affermarlo, in una nota, è Giovanni Torluccio, segretario generale Uil Fpl, ricordando che la valutazione del sindacato sul decreto, “che nelle intenzioni del Governo dovrebbe portare ad una riorganizzazione di elementi fondamentali del Ssn, per fronteggiare il ridimensionamento delle risorse senza far scendere il livello dei servizi, è stata negativa fin dall’apparizione delle prime bozze e non ci sembra ci siano al momento elementi sostanziali per poterla cambiare”.
Secondo Torluccio, ingatti, “la scrematura effettuata deriva più che altro dagli interventi delle varie corporazione, mentre sono rimaste inalterate le parti sulle quali si sono appuntate le nostre critiche, a partire dall’estensione al personale delle Asl di norme su esuberi e mobilità analoghe a quelle già previste nella legge sulla spending review”.
“Pure prescindendo dalla parti cui siamo nettamente contrari – prosegue il segretario generale della Uil Fpl -, il decreto resta nella sua complessità fumoso e demagogico, privo di una idea chiara e complessiva della direzione da dare al nostro Ssn, inidoneo a produrre veri cambiamenti, vuoi per la formulazione delle norme, vuoi per l’assoluta mancanza di disponibilità delle risorse necessarie a realizzarne l’attuazione, col rischio che l’effetto finale sia addirittura peggiorativo della situazione esistente”.
E “ne è riprova – sottolinea Torluccio - il fatto che il Ministro, ancor prima della pubblicazione del decreto, ha dichiarato la propria disponibilità a riscrivere per intero il capitolo dell’assistenza territoriale che dovrebbe essere uno dei principali punti di forza dell’intervento, ma che, al momento, pare più adatto a captare il consenso nell’opinione pubblica piuttosto che a realizzare davvero la continuità assistenziale e la copertura h 24 cui legittimamente i cittadini aspirano”.
Un’altra notazione “negativa”, per la Uil Fpl, “è senz’altro la sostanziale assenza nel decreto delle professioni sanitarie. Al di là di qualche generico richiamo alla multiprofessionalità nel capitolo dell’assistenza territoriale l’impianto complessivo sembrerebbe ignorare l’evoluzione di questi ultimi vent’anni e il rilevante contributo che i “nuovi”professionisti possono dare al SSN. Particolarmente stridente è l’assenza di qualsiasi richiamo alle professioni sanitarie nel capitolo relativo alla libera professione intramuraria, sulla quale si torna sull’ennesima volta ma senza affrontare il problema della attuale e non più sostenibile disparità di riconoscimento tra professionisti che hanno pari titolarità”.
L’auspicio di Torluccio è che l’avvio dei lavori parlamentari per la conversione in legge del decreto siano l’occasione per “correggere la rotta. La Uil Fpl è pronta ad avanzare proprie proposte da inserire negli emendamenti che saranno presentati”.
18 settembre 2012
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