I bilanci 2021 delle Regioni per quanto riguarda la sanità sono ok (tranne che per il Molise) ma per quanto riguarda nuove risorse per il personale “è stata data una risposta adeguata” e quindi non si prevedono soldi in più oltre a quelle già stanziati.
Sono questi alcuni dei temi emersi dall’audizione nelle commissioni Igiene e Sanità e Bilancio del Senato di Angela Stefania Lorella Adduce, Dirigente Generale con funzioni di consulenza, studio e ricerca del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato del Ministero dell'economia e delle finanze.
“Per il Ssn c’è stato incremento di risorse in questi ultimi anni. Nel 2024 potremo parlare di 15 mld in più rispetto al 2018”, ha ricordato Adduce all’inizio dell’audizione che aveva come oggetto le criticità sui conti del 2022 su cui le Regioni da tempo denunciano l’ammanco di 4 mld a causa delle spese Covid e dell’aumento dei prezzi. Ma sul 2022 l’Adduce ha evidenziato che i dati non ci sono ancora: “Avremo per fine luglio i dati del primo semestre” e solo a quel punto si potranno fare delle valutazioni anche se non ha escluso nuovi interventi contro il caro energia oltre ai 200 mln già stanziati nel Dl Aiuti.
Per quanto riguarda il 2021 la dirigente del Mef ha rimarcato come c’è “una situazione molto variegata con Ssr molto distanti tra loro e questo sia a livello di performance finanziarie sia di erogazione dei Lea”. Ma nonostante ciò i bilanci sono stati “chiusi in equilibrio anche se in alcuni casi (Piemonte, Toscana, Puglia hanno dovuto aggiungere risorse proprie. E la Calabria il Lazio, che sono in piano di rientro, hanno coperto i disavanzi con le tasse aggiuntive”.
Unica nota dolente è il Molise che “ha un disavanzo strutturale e nonostante le aliquote più alte non è riuscito a raggiungere l’equilibrio”. Per il Molise ci sarebbero 100 mln di disavanzo non coperto.
Ma la Adduce ha anche evidenziato come ci siano situazioni da tenere sotto controllo. Prima fra tutte la “Toscana che dal 2015 è in disavanzo e deve appianare con risorse proprie”. Poi sono stati rimarcati i problemi dell’Umbria a causa di una mancata riorganizzazione dei servizi. Sotto la lente del Mef però ci sono anche l’Abruzzo, la Puglia e l’Emilia Romagna.
Promosse invece Lombardia, Veneto, Marche e Basilicata che hanno una “gestione tranquilla”. Plauso anche alle regioni in Piano di rientro che hanno “gestito meglio la pandemia”.
Altro tema toccato è stato quello del personale dove Adduce ha ricordato che “durante la pandemia per dare un risposta veloce sono state favorite modalità di ricorso al lavoro ma che queste non possono essere eterne”. Adduce ha ricordato infine che “il livello di finanziamento è stato però consolidato” e quindi ha stoppato ogni nuova risorsa ricordando come “anche con l’ultima manovra (deroga al tetto di spesa per 1 mld per assunzioni sul territorio in applicazione del Dm 77) sia stata data adeguata risposta”.
L.F.