“L’abolizione del test di accesso a Medicina non toglierà il numero programmato: questa è sicuramente una buona notizia perché abbiamo bisogno di programmare il fabbisogno dei futuri medici”.
Così il Presidente della FNOMCeO, la Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, dopo il via libera della 7ª Commissione del Senato (Cultura, Istruzione) sul disegno di legge delega che rivede le modalità di accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria e medicina veterinaria. La riforma prevede l’abolizione del numero chiuso al primo semestre, consentendo l’iscrizione aperta per tutti gli aspiranti medici senza sostenere i test d’ingresso.
Il proseguimento degli studi al secondo semestre sarà condizionato dal conseguimento di tutti gli esami previsti per il primo semestre e dalla posizione nella graduatoria di merito nazionale.
Resta quindi il numero programmato, anche se calibrato, secondo la FNOMCeO, su cifre più elevate rispetto ai fabbisogni.
“I numeri che in questo momento circolano – prosegue infatti Anelli – non sono coerenti con il numero dei medici che andrà in pensione. Forse dovremmo fare tutti una maggiore riflessione per evitare domani la pletora medica e dovremmo tutti quanti provare a riflettere sul valore che dieci anni di formazione hanno per un giovane medico. Tra dieci anni andranno in pensione meno di 7.000 medici e oggi noi consentiamo un accesso a medicina a oltre 20.000 ragazzi: una parte di questi probabilmente non avrà occupazione”.