“La sonora bocciatura del decreto Liste d'attesa da parte delle Regioni, la stragrande maggioranza delle quali governate dal Centrodestra, fa venire tutti i nodi al pettine. Fin da subito abbiamo detto che questo provvedimento, approvato strumentalmente a pochi giorni dalle elezioni Europee, non sarebbe servito a niente, ma il Governo, come suo solito, ha fatto orecchie da mercante. Il tempo è galantuomo. Siamo davanti a una palese sfiducia del ministro Schillaci, che ora deve trarne le conclusioni. Troveremmo singolare se ora la maggioranza decidesse di portare avanti il decreto come se nulla fosse. Facciano l'unica cosa possibile: lo ritirino e inizino a occuparsi di sanità in modo serio, non con la sterile propaganda usata finora”. Lo afferma in una nota il capogruppo del M5S in commissione Affari sociali alla Camera Andrea Quartini.
“Le Regioni bocciano in modo chiaro e netto il decreto sulle liste d'attesa del Governo. Un antipasto di ciò lo avevamo già assaggiato in X commissione al Senato durante le audizioni sul provvedimento e ora arriva la conferma. È evidente che il testo così com'è non può andare avanti. Quando ieri denunciavamo il fatto che il rinvio alla prossima settimana della seduta di commissione in cui avremmo dovuto analizzare proprio il DL era causa delle spaccature interne alla maggioranza adesso diventa una certezza. Questo è ciò che succede quando si fanno misure in fretta e furia come strumento di propaganda e non per risolvere realmente i problemi che attanagliano i cittadini. Il Governo ritiri immediatamente il decreto e la smetta con questo modus operandi”. Afferma in una nota la senatrice del M5S in X commissione Barbara Guidolin.
“Noi ancora una volta avevamo provato a dare un contributo costruttivo presentando emendamenti migliorativi del testo, come lo stesso Ministro ci aveva invitato a fare quando è venuto in commissione - prosegue - Però lo scenario che sembra prefigurarsi è quello di una bocciatura totale, di tutti gli emendamenti, con un ennesimo voto di fiducia, in modo da scontentare tutti per non scontentare nessuno. Così che la Lega, che aveva addirittura depositato proposte abrogative del testo, non crei altre difficoltà. Una ennesima grande occasione mancata. Una ennesima prova dell'incapacità di questo Governo”, conclude.