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FVG. Intersindacale contro il Piano emergenza regionale: “Manca trasparenza e le previsioni economiche sono molto fragili”

Tra le altre criticità segnalate il fabbisogno dei mezzi di soccorso e la confusione tra Mezzo di Soccorso Avanzato e Mezzo di Soccorso. L'intersindacale chiede che al Piano vengano accompagnati alcuni interventi: elenco completo dei tecnici firmatari del documento, nomina di una Commissione allargata di esperti del settore, esplicitazione accurata degli ambiti di competenza professionali.

10 FEB - L’intersindacale esprime “parere assolutamente contrario” al Piano dell’Emergenza-Urgenza, riprendendo buona parte dei rilievi critici formulati dall’Anaao lo scorso ottobre. Sono numerosi gli aspetti che non convincono: fabbisogno dei mezzi di soccorso, assenza dei nomi di tecnici ed esperti che hanno elaborato il Piano, confusione tra Mezzo di Soccorso Avanzato e Mezzo di Soccorso, fragilità delle previsioni di spesa.

Entrando nel dettaglio, l’intersindacale evidenzia importanti carenze nel Piano:

►La fotografia della situazione attuale, cioè i dati riguardanti interventi eseguiti e mezzi utilizzati negli anni precedenti su cui è imperniato il progetto, risulta, almeno per le Aree a noi note, incompleta e fuorviante. In molte parti del testo si rilevano inesattezze e contraddizioni interne, l’unico riferimento citato per quanto riguarda la Verifica e Revisione di Qualità (VRQ) “Metodi ed analisi preliminari per la valutazione della qualità del Sistema 118 del Friuli Venezia Giulia” non è allegato e non è reperibile in alcun modo in internet, non risulta che sia mai stato pubblicato altro in proposito negli ultimi 10 anni. Ne consegue che tutto ciò che viene calcolato sulla base dei dati riportati (in particolare il fabbisogno di mezzi di soccorso) non può essere preso in considerazione, prima di un’accurata verifica delle informazioni di partenza.

►La ‘formula matematica’ riferita come guida al calcolo del fabbisogno previsto di mezzi di soccorso (IERI divenuto IFI in corso d’opera), non dettagliata nel piano in oggetto, non è comprensibile ai tecnici e nemmeno ad esperti del settore statistico, epidemiologico e matematico.

►Nel Piano dell’Emergenza non risultano né i nomi né le firme del comitato di esperti che lo ha stilato, l’unica notizia certa è che l’ex Direttore del 118 di Udine (recentemente approdato alla pensione, attualmente Consulente a titolo gratuito dell’Assessore fino a Maggio 2016) viene definito dai mass-media il “padre della riforma sanitaria”.

►Si rileva che la confusione fra Mezzo di Soccorso Avanzato e Mezzo di Soccorso è fuorviante e pericolosa per la salute della comunità, non permettendo una “copertura di sicurezza” completa del territorio, anche perché in nessuna parte del documento in oggetto sono esplicitati i requisiti (certificazioni nazionali o internazionali o altri indicatori di competenza) del personale che salirà a bordo di questi mezzi con ovvie ripercussioni sulla responsabilità legale, oltre che morale dei professionisti coinvolti.
►Risulta assolutamente incompleta e frammentaria la previsione di spesa per l’attuazione del Piano. In particolare sembra paradossale prevedere l’utilizzo dell’Elisoccorso notturno senza mettere in conto gli oneri della ristrutturazione di quasi tutte le piazzole presenti in Regione, dato che la gran parte di queste non è omologata per il volo notturno.

►Giudicata negativamente anche l’attribuzione della gestione dei codici “bianchi” ad una Centrale Operativa indipendente da quella dell’Emergenza. Questa decisione, oltre ovviamente ad aumentare le risorse da impiegare e quindi i costi, potrebbe rivelarsi molto pericolosa per la salute in caso di sottovalutazione del “triage telefonico”.

Nel complesso l’intersindacale ritiene assolutamente prioritario l’attuazione di alcuni interventi:
Comunicazione trasparente e dettagliata dei riferimenti scientifici e normativi su cui si basa la redazione del Piano in oggetto.
♦Elenco completo dei tecnici firmatari di questo documento
Nomina di una Commissione allargata di esperti del settore “super partes” o comunque indiscutibilmente autorevoli (attingendo da fuori Regione o anche dal “pool” di ispettori/tecnici ministeriali se ritenuto opportuno) che analizzi la fattibilità e la sicurezza del suddetto Piano con particolare riguardo alla Salute Pubblica
Esplicitazione accurata degli ambiti di competenza professionali di tutte le figure coinvolte nel sistema di soccorso territoriale (Soccorritori, Infermieri e Medici) con particolare riguardo alle certificazioni nazionali ed internazionali.
 

10 febbraio 2016
© Riproduzione riservata

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