FVG. Nessun caso di Zika. Ma allertati servizi di sanità pubblica rivolti ai viaggiatori
Per ridurre la proliferazione delle zanzare (potenziale veicolo del virus) a breve la Regione, assieme ai Comuni, rafforzerà le misure di disinfestazione già in atto contro la zanzara tigre. Misure destinate ad essere più capillari laddove dovessero verificarsi dei casi di infezione.
09 FEB - Nessun caso di infezione da virus Zika in Friuli Venezia Giulia e quindi nessun motivo di allarme. Ma in ogni caso la Regione, attraverso il gruppo ristretto per le emergenze infettive della direzione centrale Salute, sta costantemente monitorando la situazione e sta adottando opportune iniziative di contrasto alla eventuale diffusione del virus. E’ quanto si apprende da una nota.
Il Piano di sorveglianza regionale, garantisce la Regione, è in grado di gestire e limitare eventuali focolai di trasmissione autoctona di questo virus. Dal punto di vista clinico le strutture di malattie infettive della regione sono perfettamente in grado di curare eventuali soggetti affetti da febbre da virus Zika. In particolare sono già stati allertati i servizi della sanità pubblica rivolti ai viaggiatori.
Allo scopo di ridurre la proliferazione delle zanzare (potenziale veicolo del virus) a breve la Regione, assieme ai Comuni,
rafforzerà le misure di disinfestazione già in atto contro la zanzara tigre. Misure destinate ad essere più capillari laddove dovessero verificarsi dei casi di infezione.
In merito alle misure da adottare nei confronti delle donazioni di sangue e di organi e tessuti, la direzione Salute precisa che ogni provvedimento è assunto dal Centro nazionale sangue e dal Centro nazionale trapianti, ciascuno per i rispettivi ambiti di competenza, e trasmesso a tutti i referenti regionali. In Friuli Venezia Giulia sono già state adottate tutte le indicazioni definite a livello nazionale.
Per quanto concerne infine la prevenzione in gravidanza, è necessario proteggersi dalle punture di zanzara nelle zone endemiche. È inoltre consigliato utilizzare le necessarie precauzioni nei rapporti sessuali con partner potenzialmente affetti dal virus, in particolare nel periodo di viremia che va dagli otto ai dieci giorni. Non sono suggeriti screening durante la gravidanza se non in caso di presenza dei sintomi (febbre, dolori articolari, eruzioni cutanee, congiuntivite) nelle donne che sono state nei Paesi a rischio.
09 febbraio 2016
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