FVG. Rocco (Omceo Udine) e Conte (Fnomceo) a Telesca: “Nessuna guerra, vogliamo solo curare bene i pazienti”
Così il presidente dell'Omceo Udine e il segretario generale Fnomceo replicano alle dichiarazioni rilasciate dall'assessore alla salute Telesca in merito alla delibera sul taglio dei primariati. "Non è onesto additare i primariati ospedalieri a sola causa di spreco. Se i dati del PNE vengono letti con attenzione si capisce subito quali sono le strutture doppione da abolire".
04 GIU - "Crea ulteriore disagio, disorientamento e preoccupazione l’esternazione dell’Assessore Regionale alla Salute del Friuli Venezia Giulia. L’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Udine ha già espresso il Suo parere sulla delibera 929 definendola gravemente lesiva dell’attività del Medico e foriera di ulteriore attrito tra componente ospedaliera ed universitaria e non priva di possibili negative ricadute sull’esercizio della Medicina del Territorio stante l’entità dei tagli in assenza di concrete azioni di compensazione sull’organizzazione della stessa. Appare opportuno chiarie questo concetto facendo anche appello, data la forte valenza deontologica che sottende qualsiasi decisione politica circa l’operato dei Medici, ai livelli nazionali di governo della professione". Così, in una nota congiunta, il presidente dell'Omceo di Udine,
Maurizio Rocco e il segretario generale Fnomceo,
Luigi Conte, commentano le dichiarazioni rilasciate dall'assessore alla salute del Friuli Venezia Giulia,
Maria Sandra Telesca.
"Forse sfugge che in questa regione gli alti livelli assistenziali e la qualità delle cure, ai maggiori livelli nazionali, sono stati e sono ottenuti per l’alto spirito di dedizione, di disponibilità, di competenza e per il lavoro dei medici e degli infermieri e di tutti i professionisti sanitari nonostante una pervasiva politica sanitaria, di qualsiasi colore politico, carente dal punto di vista programmatorio e dedita a favorire le proprie clientele più che a garantire il bene della collettività. Sicuramente sfugge che in 8 anni medici ed infermieri hanno perso il 13,2 % del valore della propria retribuzione e ciò nonostante sono al loro posto a fare il lavoro anche dei colleghi non più presenti e mai sostituiti per una gestione solo attenta ai costi - prosegue la nota -. Non è onesto e non contribuisce a migliorare le cose l’additare i primariati ospedalieri a sola causa di spreco agli occhi dei cittadini facendo riferimento a standard e casistica. Infatti, se i dati del Piano Nazionale Esiti non vengono capovolti e sono letti con attenzione si capisce subito quali sono le strutture doppione da abolire".
"Questa forzata interpretazione avvalora i timori che l’attuale giunta ha operato scelte di campo ben lontane dalla difesa della qualità dell’assistenza e dal perseguimento della sostenibilità del sistema sanitario regionale.
Non si vede per quale motivo i medici ospedalieri in modo apodittico, devono vedere annullata ogni possibilità di raggiungere l’apice della propria carriera professionale. E’ comune l’obiettivo di porre fine alla competizione tra componente universitaria e componente ospedaliera. Ma questo deve avvenire con il giusto riconoscimento giuridico e funzionale e nel rispetto delle competenze e delle mission professionali senza prevaricazioni di sorta. L’obiettivo non va dichiarato solo a parole ma va perseguito con i fatti senza favorire il prevalere di una componente sull’altra sempre nell’ottica di tutelare al meglio la salute dei cittadini - continuoano Rocco e Conte -. Il favorire nei fatti questa strategia è un’operazione scellerata che arreca grave nocumento a tutta la Professione ed a cui saranno chiamati a rispondere disciplinarmente quei medici imprestati alla politica o impegnati nella gestione della sanità Regionale. Ancora più preoccupante è il riferimento a Strutture Complesse quali Neurologia, Oncologia, Chirurgia Plastica, Chirurgia Maxillo Facciale ad altissimo standard assistenziale, bacino d’utenza di grande consistenza ed importante casistica che vengono classificati come doppioni, e quindi, eliminabili a favore di strutture a minore capacità assistenziale ed in parte autoreferenziali perché fuori dai criteri di valutazione degli esiti".
"Infine la promessa di coinvolgimento dei sindacati medici (non si capisce perché in tutto questo vengono ancora, come sempre, lasciati fuori gli Ordini dei Medici) nel protocollo d’intesa ormai non è più credibile stante la quotidiana esperienza di un decisionismo acritico con provvedimenti calati dall’alto senza il minimo rispetto di competenze e conoscenze diffuse sul nostro territorio e tenute in grande considerazione a livello nazionale ma non ovviamente in quello regionale. Un pensiero rassicurante va ai cittadini ed ai pazienti: non abbiate timore alcuno - concludono -. Quello che abbiamo sempre fatto continueremo a farlo. Nel momento del bisogno ci troverete sempre accanto a voi. Queste polemiche non intaccheranno il nostro impegno professionale. Il nostro impegno è quello di migliorare le cose per dare di più e meglio nella consapevolezza che i medici non sono un problema o un costo, come la politica vuol fare apparire, ma la soluzione dei problemi".
04 giugno 2015
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